giovedì 16 maggio 2013

Egemonie e dignità.

Viviamo un periodo storico nel quale alla caduta delle grandi narrazioni,
alla fine delle verità incontrovertibili abbiamo sostituito un relativismo dal fiato corto,
la vulgata individualista è facente parte di questo contesto,è il Sistema che crea l'individuo,ed ora il sistema ha bisogno che tutto sia sfuggente,
Bauman direbbe liquido,quella liquidità che porta all'accezione dell'adesso e niente più,dell'io incondizionato da terzi,anch'essi siano compagni di percorso.
Non c'è molto da fare,il problema è nell'egemonia culturale che ad ora ho sommariamente descritto e che è permeata capillarmente in ogni reticolo di vita quotidiana,non solo quella lavorativa,se poi ancora questa separazione abbia un senso.
Non vi è qualcuno più preparato o più furbo, è l'inevitabilità del decorrere storico del quale tutti ne siamo intimamente pervasi,le battaglie si dovrebbero spostare inevitabilmente su un altro piano concettuale e dialogico,una prassi che porterebbe indissolubilmente non al settarismo contrapposto,debole di fronte all'individualismo, ma al conflitto sociale sull'egemonia culturale.
Ad ognuno la scelta,nessun biasimo , solo un avvertimento,in gioco c'è la dignità.

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