martedì 7 dicembre 2010

tracce 9

..non ho seguito molto questo periodo e malgrado la gioia nel vedere tanti ragazzi in piazza non ho ben capito se abbiano messo sul tavolo il quadro completo di cui fa parte la riforma di questa ignorante patentata,
il quadro è nella assoluta evidenza riconducibile nella prospettiva liberista di flessibilizzazione delle genti e di mercificazione della quotidianità,
nella possibilità di perpetuare una classe che malgrado i suoi fallimenti continua e vuole continuare ad imperversare,spostando a suo favore tutto il Potere,attuale e futuro,impoverendo indistintamente la classe operaia e la classe media a beneficio del Capitale,voler mettere in riga i figli del welfare state,quali credo che siano in maggioranza gli universitari,
rilegandoli ad una istruzione di serie infima , fa parte della politica prepotente dettata dagli istituti quali la BCE,FMI o grandi corporazioni finanziarie,che forzano gli inservienti politicanti nazionali a segnare una netta demarcazione tra la classe ricca,autoreferenziata e perpetuantesi,
e la classe dei tutti...sempre più poveri e senza diritti,è questa la linea che va dalla riforma universitaria all'abbattimento del sistema pensionistico,
dalle manovre della fiat contro i contratti collettivi nazionali
alla mercificazione dei beni primari quali l'acqua o la Sanità.
Voglio dire che se la contestazione si identifica nella riforma,
il 14 la contestazione non avrà più luogo a procedersi,
ma è qui che vorrei porre l'accento,il nano non cade per volere popolare e men che mai per mano della marionetta Fini,ma per necessità di cui sopra ,la globalizzazione capitalista ne vede un'ostacolo.
Credere oltremodo che chiunque nel quadro politico attuale possa inefficiare le politiche sovrastrutturali che sono in atto è una chimera,
l'enorme potenziale rivoluzionario di questi giorni si perderà se i ragazzi non riescono a varcare gli orizzonti limitati e limitanti anche se assolutamente legittimi,delle loro proteste.

martedì 16 novembre 2010

tracce 8

La liberazione del sistema tecnologico,ossia una libertà di ricerca in seno alle energie ecosostenibili,
alla massimizzazione della robotica nella produzione materiale,
sistemi e sviluppi tecnologici ora in mano al Capitale inevitabilmente frenati dalla possibilità di creare profitto,non è questo un passaggio non eliminabile per una creazione di cooperative a quel punto prevalentemente votate ai beni immateriali,quindi necessariamente mossi da imput sociali di coesistenza e non dalla mercificazione monetaria del servizio reso?
Il Capitalismo come tutte le ere storiche è destinato al suo superamento,pone esso stesso le basi alchè questo avvenga,ha raggiunto il suo massimo sviluppo?
Uno sviluppo ulteriore del Capitalismo è ora impensabile,le sue capacità socializzanti si scontrano inevitabilmente con l'impossibilità redistributiva,
è giunta la sua parabola discendente,un'ulteriore sviluppo tecnologico lo porta ad una esclusione dal Lavoro di masse di operai,e la capacità produttiva aumenta specularmente,ma non vi è possibilità di assorbimento se non nell'apertura di nuovi mercati,è una vite senza fine,ma il mondo la fine la ha,dopo di che?

domenica 14 novembre 2010

Pensando Comunista

Un Partito Comunista è rivoluzionario,se non è tale non è Comunista,la base di partenza di qualsiasi documento programmatico non può prescindere da questo,dalla valutazione attenta e capillare delle forze produttrici del periodo storico in questione e della sua risoluzione,

ciò è inalienabile dalle nostre prerogative storico culturali,ogni azione che si compie deve essere portata e supportata da questa accezione,anche una retrocessione a forme meno virulente e più portate ad una visione democratico-borghese devono avere in seno il germe della rivoluzione.

Questo è imprescindibile,detto ciò riuscire ad arrivare alle masse a far si che il messaggio arrivi chiaro ed inequivocabile è un compito arduo,in particolar modo in questo periodo dove la vulgata popolare si nutre di slogan e di immagini,ama il suo leader come un messia,lo segue indefesso nel fragore di luci e merletti,senza però dall'astenersi nel poter dare al soggetto, tutti i flagelli e colpe in caso di sconfitta per poterlo lasciare negli inferi dell'infamia,un'edipica soluzione per rinviare il pensiero ,per portarlo all'infinito,avere una figura sulla quale gettare tutte le speranze i sogni e le rivendicazioni,salvo poi addossare ad egli la causa di tutti i mali,è quella possibilità che allevia il peso della vita ,che però rinvia all'indefinito il rapporto con essa che rimane soggettivo ed inderogabile,bisogna che ci si entri personalmente all'interno di questa realtà,per analizzarla,comprenderla e affrontare la propria soggettività perchè essa è tale quando è rapportata al socius , è il sociale che determina la propria soggettività ma allo stesso tempo è la soggettività che può determinare il sociale,ma questa ultima avviene nel momento in cui non si accettino le situazioni date.

Questo,credo sia la "conditio sine qua non" per avere una presenza partecipativa all'interno di un sistema sociale,e questo presume un'impegno delle Istituzioni,ottenere delle riforme all'interno della democrazia-borghese non devia nella maniera più assoluta la linea per arrivare ad un sovvertimento della produzione sociale Capitalistica,potrebbe essere la via percorribile, dal presupposto che la non accettazione delle situazioni date è prerogativa del libero arbitrio,della libertà di pensiero e di azione,e questo rinvia ad un sapere conoscitivo ed a una possibilità oggettivamente sana per poterlo esprimere.

Una rivoluzione culturale ed ancor più sociale possono passare attraverso riforme delineabili in forti politiche di incentivazione di spesa pubblica a beneficio della stessa, come possono essere gli incentivi alla scuola ed una gestione delle didattiche in mano a gruppi di studiosi non aderenti al Potere costituito,una forte incentivazione della ricerca pubblica in seno alle tecnologie ecosostenibili per un'abbandono futuro degli idrocarburi,ad una ricerca farmaceutica per la salvaguardia della salute e non dei profitti,insomma una libertà di ricerca e di sviluppo non con fini di lucro ma con l'obiettivo di liberare il sistema tecnologico in tutta la sua potenzialità.

Il reddito dignitoso di cittadinanza è la via maestra per riportare il lavoro come scelta soggettiva e non come speranza di sopravvivenza in mano al libero arbitrio del Capitale,non serve scagliarsi contro lo status quo del modello sociale impartito dal Potere ma serve un'ammorbidimento o meglio una barriera insormontabile a coloro i quali detengono i mezzi di produzione e si avvantaggiano di ciò per ricattare le genti,se ho un sostegno che mi può render la vita meno degradante non sarò oggetto di questi soprusi,e questa non è certo una mia idea ma ci son molti studi a riguardo.
Che cosa è il PIL in realtà come viene conteggiato ,cosa è questa spada di damocle che in base ad esso vengono prese le più sconcertanti misure di dimensione restrittiva sociale?
Ovvero un prodotto interno lordo alto e viceversa sono il grado di stato di un sistema?
Ovviamente a livello economico,ma coincide con il benessere sociale?
Un "PIS "prodotto interno sociale potrebbe essere accostato in fase di valutazione e di gestione del bene pubblico a tali misurazioni?
Andiamo a vedere questo PIL..in esso vi sono presenti anche le ricostruzioni in seno ai disastri,ovvero se l'Aquila crolla bene..l'economia si muove ed il PIL sale,ed in una situazione di stasi e di collasso della produzione questa è una manna per i sostenitori del Sistema ..é vergognoso.
Daccapo,una riqualificazione attenta e capillare di tutto il territorio italiano,con messa in opera delle nuove tecnologie e le nuove scoperte di cui sopra,una preventiva forma di sicurezza in seno ai terremoti alle alluvioni e quant'altro da parte di società a prevalenza statale e partecipazione privata porrebbero fine a queste vergognose forme emergenziali che tanto aggradano il PIL,ma distruggono vite e storie,paesaggi e civiltà.
Ben lungi da essere queste politiche interventiste, invenzioni della nostra classe dirigente,essendo dinamiche ben studiate e proposte dalla scuola di Chicago di M.Fridman tanto ben delucidate dalla Naomi Klein in "Schok economy".

Chi dovrà farsi carico di questo è oltremodo evidente,ecco queste sono le rivoluzioni socioculturali che la gente capirebbe,
e capirebbe oltremodo che quando queste non venissero,come ovvio, accettate la spinta per la rivoluzione dovrebbe spingersi oltre.
Si gettano le basi quando si prefigurano le intenzioni, queste sono accenni di riforma in seno allo status quo,come dire nelle situazioni date..o quantomeno..questa è la mia idea di come un partito Comunista potrebbe comportarsi in un periodo di così sfavorevole contingenza per noi ma in un Sistema mondo allo sbando...sono soluzioni attuabili,nazionalmente per la ricerca e la scuola e in Europa per il sussidio...nulla di trascendetale ma sicuramente una ricusazione del Capitalismo come unicum.
.e senza scomodare le grandi menti del nostro passato si può anzi si deve mettere in difficoltà sul suo stesso piano..

mercoledì 10 novembre 2010

fascisti

Fini sta intraprendendo una strada che gli è stata dettata da poteri altri,
quel che di solito faccio riferimento come "Potere" quello vero,quello che gestisce le realtà economiche ,industriali e non di meno sociali dell'incedere delle nazioni circoscritte nell'accezione "occidentale",composta da banche ,grandi multinazionali e nuovi gerarchi,
alle quali con assoluta evidenza il ricco e non potente psiconano non avendo adempiuto ai suoi incarichi di reazionario liberista incomincia a dare un forte fastidio se non il disagio nella eventualità che la sua scorrettezza possa risvegliare nella popolazione italiana quel germe partigiano e comunista abilmente rimosso in tempi passati ,
i tempi di mani pulite e Capaci,di via D'Amelio e la tv monopolio fininvest,non dimenticando i Prodi e le privatizzazioni o i Bertinotti e il sua soluzione ultima del prc con devastanti aperture socialdemocratiche.
Insomma Fini è sempre quello della legge contro l'immigrazione che porta il suo nome insieme all'altra mente eccelsa Bossi,è quello del g8 di Genova ,quali sono i grandi cambiamenti che si aspettano da questo personaggio?
Assolutamente nulla,se non il ritorno in ordine ai dettami del Potere,e quindi con gli accordi con confindustria,quella della svolta fiat per intenderci,ad un'inasprimento dell'ordine civile in seno alle eventuali quanto ovvie manifestazioni di protesta,un'apertura incondizionata alla detassazione dei ricchi patrimoni e alla privatizzazione di tutti i beni sociali,dall'acqua alle pensioni,quantomeno quel che ne rimane,la sanità pubblica sempre più una chimera,come dimostra la Polverini nel merito nella regione lazio.
Insomma il signor Fini credo si stia semplicemente adoperando a far in modo che lo psiconano non rimangano alternative se non la sparizione,il fascista (codardo e servo per antonomasia) vuol farci credere che in questi decenni trascorsi non sapesse nulla del suo padrone e dei suoi comportamenti,che la politica dello psiconano non fosse oltremodo deprimente e racchiusa nei fumogeni della menzogna,ma per carità.. Fini ha ora l'appoggio del Potere,sopra a larghe linee descritto,Fini sta aspettando niente altro che i giorni trascorrano e facciano emergere inconfutabilmente l'indecenza dello psiconano,sia politicamente che privatamente,ed aiutato dal nulla pd non sarà che un benefattore nello staccare la spina al morituro.

domenica 24 ottobre 2010

Dal letame nascono i fior

..per un maestro come De Andrè era una "vende a tutti la stessa rosa [..].puttana gli occhi grandi color di foglia [..] dal letame nascono i fior"
per il nostro sistema sociale sono delle reiette degli scarti da lasciare marcire nelle strade buie dei marciapiedi metropolitani,
quando il moralista cattolico di turno alza la voce divengono delle fuorilegge delle figure alienate da trattare con il massimo rigore.
E' vergognoso,
è oltremodo indecente che si tengano ostaggio delle varie campagne elettorali delle donne che con assoluta evidenza sono il terminale di una situazione sociale che vuole e promuove per l'appunto la donna oggetto,basta girare per le strade per comprendere quanto mercato ci sia.
Insistere e promuovere le obiezioni e repressioni impartite da questa classe politica è degradante e quantomeno un'offesa alla intelligenza delle persone,
se mai ci fosse un problema le prostitute non ne sono che la risultanza,
in tutti i paesi civili ci sono i quartieri a luci rosse
La donna oggetto non è certo promossa da loro stesse che ne sono una variabile secolare,oserei dire una realtà data,preoccuparsi della nostra televisione nella svendita farsesca del corpo,
della nostra classe dirigente e dei loro comportamenti sessisti,dell'impossibilità nella vita reale per una donna di districarsi nei comportamenti di un maschilismo atavico,di presunzioni di superiorità del maschio nel nascondere in realtà quel contrario tanto inviso e denigrante per ragioni assurde,queste sono le realtà meschine dalle quali difendersi per prendere atto che una società libera da certe congetture è una società migliore.

giovedì 7 ottobre 2010

Il silenzio della guerra

Queste riportate in seguito sono le parole con le quali lo psiconano nella richiesta di fiducia al Parlamento,ha ricevuto dallo stesso indistintamente, un lungo applauso di approvazione nel merito
"[..] sempre unanime sostegno ai militari impegnati nelle missioni all’estero, che sono il fiore del
l’Italia migliore.[..] la trentesima vittima italiana in Afghanistan, dove i nostri soldati stanno tenendo alta con eroismo e grande professionalità la nostra bandiera e la bandiera della libertà di tutti i popoli che vogliono vivere in pace e in democrazia. A loro va il nostro sostegno, la nostra solidarietà, il nostro ringraziamento.[..]"
Da questo si evince in maniera evidente di come questo parlamento,tutto,di nominati sia nella maniera più assoluta impresentabile,di come un modus operandi che strettamente legato ad principi liberisti di una destra becera e violenta delinei con forza i confini ove anche la opposizione debba muoversi ,
o meglio dove ben affiorino che le prerogative di una opposizione non esistano.
Che oltremodo questo passaggio sia stato ignorato dalla informazione in genere delinea un'appiattimento socioculturale quantomeno preoccupante.
Siamo alla mistificazione generalizzata,un'abuso concettuale fuori dell'ordinario,ormai la sfacciataggine di questi figuri non conosce più limiti,
la non menzione della parola "pace" all'interno del discorso,premesso che era in virtù di questa accezione che al nostro paese è stato concesso di entrare in guerra questo ultimo decennio in forza ad una lettura di comodo della nostra Costituzione,
è il preludio annunciato alla sequela di assurdità tanto compiaciute a questi parlamentari,dal "fiore dell'Italia migliore" ,"tenendo alta con eroismo e grande professionalità la nostra bandiera"
e per finire nella contraddizione più stridente ed inverosimile,dati gli ultimi accadimenti che vogliono gli stessi Usa in ricerca di affannosi ripieghi data la insostenibilità delle operazioni,
o meglio dato che gli obiettivi di protezione dei pozzi petroliferi in Iraq,e delle miniere e militarizzazione dei confini in Afghanistan sono stati raggiunti poco importa se si lascia dietro se distruzione e morte,
che si lascia dietro se un focolaio di rancore che si riversa nell'integralismo più ottuso,
daccapo,fronte a questo il nostro Parlamento si giova dell'enunciato "la bandiera della libertà di tutti i popoli che vogliono vivere in pace e in democrazia",ma di che diamine di Democrazia va parlando il relatore in primis,e oltremodo di quale realtà si costituisce questa affermazione?
Il pd,l'idv perchè ostentano tanto la democrazia e la Carta Costituzionale solo in occasioni a loro comodo di contrasto al "piccolo Cesare"?
La Carta in questione,sino a che è vigente, va difesa in ogni suo dispiegamento,
una vera difesa della Democrazia va sostenuta in ogni suo particolare ed in ogni sua espressione,che sia dentro casa o fuori distante una intera era,
importare con le armi una pianificazione sociale che richiede decenni e oltretutto in paesi in uno status quasi medioevale è un'assurdità insostenibile,
la credibilità di questa Politica si spegne ai primi riscontri.
La federazione della sinistra in caso di alleanze,o partecipazioni che dir si voglia non può prescindere da certe considerazioni,la alternativa è il lascito imbelle di questo paese alle destre

domenica 3 ottobre 2010

tracce 7

‎..attenzione hanno già incominciato con il ventilare preoccupanti ritorni di anni di piombo o cazzate del genere,vogliono impaurire i borghesi per giustificare le più efferate posizioni repressive che vorranno intraprendere,per capirsi,tipo Genova,non cadere in tentazioni settarie o peggio individualiste è essenziale per non dare credito a queste congetture create ad arte dal sistema informativo,le ragioni sono nella maniera più evidente dalla parte del Lavoro,l'attacco di confindustria tramite la Fiat è una testa di ponte che insieme alla realtà spagnola e greca (con mezzi differenti ma con fini medesimi) il capitalismo vuole adottare nei riguardi del lavoratore a livello generale, l'inasprimento dei trattati europei sul debito sono l'ennesima prova del movimento in atto è scientemente sviluppato,è quindi evidente che la posta in gioco è molto alta e deve essere affrontata con la unica vera arma che questa feccia non potrà mai contrastare,ovvero un movimento di massa consapevole ed incazzato che si muove all'unisono nei confronti di quest'attacco,così da non divenire possibile al Potere renderlo un'evento sovversivo,una scheggia pericolosa ,qualsiasi scusa per reprimerlo nella menzogna,sarebbe una realtà oggettiva con la quale non potrebbero che prenderne atto,la violenza è nelle loro fila,la violenza di riportare il Lavoro all'interno di classificazioni ottocentesche,che il 16 sia la massa a decidere come rispondere a questa violenza,personalmente sono convinto che la manifestazione non dovrebbe essere pacifica ma dovrebbe avere al proprio interno il germe della rivoluzione,ma questo non vuol dir nulla ed è assolutamente controproducente se non vi è la consapevolezza generale che ho cercato di abbozzare..

lunedì 27 settembre 2010

tracce 6

lo Stato è la struttura legale della mediazione coatta tra le classi;
è una dinamica ormai in atto in ogni paese ma la rinuncia sostanziale a questa prerogativa in palese asservimento al Capitale,nel nostro paese è lampante,la riduzione alla sola accezione di repressione è la prospettiva che il Potere ha raggiunto,o vu
ole raggiungere ordinando alla Politica il piano di esecuzione nei suoi mandati.Per repressione dobbiamo intendere, dalla violenza di Genova ai condizionamenti mediatici,vederlo nel servilismo giornalistico o in quello intellettuale,nell'abbassamento culturale,nella volontà che si ritorni a mistificanti concezioni dell'uomo,alle deificazioni del potere soprannaturale del denaro.In questo lo psiconano ed il suo enturage di tirapiedi è un maestro che al Potere tanto ha fatto comodo, il continuo,sono vent'anni,centralizzare il male assoluto nella sua figura non ha fatto che deviare la vera problematica,il vero nemico,non un capitalista ma il Capitalismo,lo psiconano è un mafioso buffone, il Capitalismo è un ciclo storico dalle immense potenzialità,potenzialità queste ormai da tempo espresse ed ormai consunte,il suo declino è inesorabile ed evidente,le sue capacità di sviluppo sono terminate,quel che adesso chiede per la sua sopravvivenza è la completa dissoluzione degli Stati per mercificare tutto quel che è rimasto,le pensioni,i diritti,la sanità,l'uomo stesso,deve divenire semplice appendice del profitto.Lo psiconano non è più desiderato dal Potere..punto..l'immobilismo istituzionale che crea con i suoi interessi in tempo di crisi non è più ben voluto,le sue aperture sempre sul crinale del suo tornaconto nei confronti della Libia e della Russia non sono più accettabili e riconducibili in un quadro del "bene occidentale".Allora,siamo sicuri che il pd (ho sentito Ichino che apriva alla scelta di Marchionni) di Di Pietro che a me personalmente Compagni le sue prospettive di legge e ordine fanno sentir odor di fascismo,sono veramente in grado di opporsi al Potere o ne saranno le ennesime escrescenze?Se ci uniamo tutti .....

sabato 11 settembre 2010

tracce 5 (biopotere)

Parto con una mia personale esperienza dalla quale poi

ho cercato di trarre risposte.


Più di vent’anni or sono mia madre venne da me per

regalarmi un polsino (da tennista) con sopra raffigurato

il “Che”, e non è che lo avesse acquistato in una

occupazione o manifestazione che sia, ma in un

tabaccaio,

avevo tredici anni, vaghe idee sul rivoluzionario ma

metterlo su un polsino mi sembrava quantomeno strana.


Gli stessi tempi nei Ghetti di Primavalle quelli dalle

strade sempre bagnate, avevo un mio amico di quelli

tosti, tipo da stadio, da spranghe odio e razzismo, si

faceva chiamare il “Che Guevara” ( non una divagazione

del singolo frutto dei miei ricordi , già che tutt’oggi mi

hanno parlato di gruppi neo fascisti che al “Che”

rispondono perché no) oggi come allora mi chiedo un

Rivoluzionario Comunista ridotto a questo?

Cosa porta le masse a considerarlo una merce, ad uso e

consumo di chicchessia? Io al "Che" ho dato un senso

indelebile, l’ho stampato a fuoco sul mio corpo e quella

immagine fa parte di me e morirà con me,

e la risposta alla domanda è da rilevarsi nel

condizionamento che il Potere adopera sulle genti e che

si ramifica ovunque , anche nell’ involontario quanto

banale polsino.

Vengo al dunque, la possibilità che il Capitalismo ha di

condizionare la vita del singolo è devastante, questo

intendo nell’accezione di “biopotere” la possibilità dello

stesso di cambiare biologicamente gli istinti innati , le

passioni, ogni pulsione soggettiva viene

immancabilmente forzata ed immessa all’interno del

flusso merceologico ,si oggettiva costantemente in un

qualcosa che sia di uso e consumo, oggetti che in quanto

già dati non necessitano di riflessioni , a quel punto non

è importante che si chiamino Guevara, rivoluzione o

libertà, alla bisogna possono essere consumati o gettati

via senza drastiche conseguenze.


Su questo potrei consigliare la lettura di “L’ antiedipo” di

Guttari/ Deleuze o “Eros e civiltà” di Marcuse ,quelli che

personalmente hanno atratto maggiormente il mio

interesse

Cerco oltremodo di sintetizzare: hai mai visto una

pubblicità televisiva per i prodotti dei bambini?

È devastante, io li impiccherei, parla direttamente , è

rivolta in prima persona al pupo lo incita ad entrare nel

sacro mondo dell’avere lo indirizza verso una formazione

( in quell’età forma le sue solide basi) che del suo essere

non saprà proprio che farsene se non lo troverà in

vendita al supermercato,

i genitori?

Probabilmente a lavoro per guadagnare quel tanto per

comprare al bimbo il suo essere, convinti (chissà da chi)

delle proprietà educative della tv e ciechi fronte alla sua

violenza.

La scuola è la culla delle menti e da allora via con le

rivisitazioni storiche, mai parlare di Stalingrado e del suo

valore storico fronte alla sconfitta del nazi-fascismo,mai

parlare che se non fosse stato per la guerra partigiana la

liberazione anglo-americana sarebbe stata una

occupazione (più di quel che è stata)ormai stiamo ai

quiz una formazione a quiz ,persino l’ammissione dei

dottorandi in medicina è stata ridotta a ciò , fronte a

milze e cistifellee si misura la loro sapienza nell’attualità

mondana,il piattume che ne consegue è evidente.

Nel sistema multimediale si contano le parole più in voga

per metterle in bocca ai politicanti di turno(Berlusconi

che parla di rivoluzione).

Potrei portarti una quantità di esempi infinita ma oltre

che diventare logorroico perderemmo il nesso , che

rimane il condizionamento del Potere che si adopera in

ogni direzione atta al di scioglimento della soggettività

all’interno dell’oggettivazione capitalistica, una

condizione che rende le masse individualistiche

nell’eterna ricerca di quel qualcosa disciolto nei mille

rivoli del mercato capitalistico.

La “consapevolezza” della quale tu parli non “affiora”

proprio in virtù di questo,tutto è portato all’interno del

ventre molle del Potere costituito,tutto è codificato nelle

sua membra,ogni pulsione liberatoria,rivoluzionaria,la

condizione umana in se è già istruita,condizionata nel

suo intimo,indirizzata nei canali precostituiti.


Sono assolutamente d’accordo riguardante la chiara

conclusione del ciclo storico del Capitalismo,più volte

faccio cenno a questo nelle mie tracce,ma più questo è

palese e più il Potere rafforza il suo potenziale

condizionante,ovvero il bio-potere integralizza il suo

modus operandi ,è proprio in virtù della sua debolezza

strutturale che intensifica la sua capacità mistificatoria

lasciando liberi i canali di sfogo, di conflitto che in realtà

rimangono al suo interno,quali potrebbero essere i flussi

reazionari della Lega,beceri ignoranti che parlano del

nulla,un nulla tanto grato al Potere.

La dissoluzione delle classi la frammentazione del

Lavoro e l’appiattimento politico è contestuale alla

frantumazione delle soggettività, è la risultanza del

capillare e sistematico condizionamento atto alla

produzione di quell’uomo nullo all’interno di quella

rappresentazione mistica del mercato e alle sue

deificate virtù.

Dire che “il capitalismo non sa assolutamente cosa sta

facendo" è un’errore concettuale,sono proprietari di

tutti

i circuiti informativi,tradizionali e non,dei mass-

media,delle case editrici e dei testi scolastici,hanno una

classe politica (internazionale) confacente ed

asservita,hanno tutti i canali per coprire le loro

nefandezze,persino delle guerre sanguinarie divengono

missioni di pace. Ed è certo che parliamo di una classe

che cerca di sopravvivere,ma ha ancora,fuori da ogni

demagogico “piano diabolico” una potente Struttura in

grado di mantenerla anche trascinando con se l’intero

sistema,vuoi per le devastazioni socio/culturali,vuoi per

le devastazioni ambientali ,vuoi per qualsiasi cosa ne

trarrà profitto,un profitto sempre più misterioso alle

masse in balia del nulla strutturato attorno ad

esse,anche le conseguenze più devastanti sapranno

essere giustificate a loro piacimento spingendo il

dissenzo ovunque fuorchè fuori dal Sistema ,e questo

molto prima che la nostra voce possa arrivare ,e se noi

piuttosto che inseguirel’attualità, non riusciamo a

comprenderne le dinamiche ,se non sappiamo riportare

Marx nella concezione dell’oggi,qualsiasi prassi anche

legittima si spegnerà.

Basilea 3

Basilea 3??A cosa servono?che tipo di accordi sono?Basilea 1e2 alle quali serve un superamento a cosa sono servite?la 1 troppo rigida e la 2 troppo flessibile?Chi controlla ,le società di reeting?Quali quelle dell'ultimo collasso?Quanti soldi hanno le banche?quanti ne possono prestare?Dove è la garanzia che questi prodotti non finiscano nei depravati circuiti finanziari?E dopo che l'economista di turno,non Trentamonti che non lo è,ci avranno donato la loro arte nell'annoverare numeri senza senso,mai menzionando la vera origine della crisi che è ben lontana dalle risultanze finanziarie,che ne è solo il proseguimento,e che è spicciatamente delineata nelle stesse domande che gli abbiamo posto.Dobbiamo porre il quesito centrale dato che la domanda oltremodo è politica.....ossia..perchè nelle vostre stupende democrazie comandano le Banche?con i vostri Basilea,Signoraggi e mercati globali dove volete portarci?Se questo è un capitalismo che abbisogna per ricreare la circolazione del denaro in ingenti sovvenzionamenti e redistribuzioni creditizie,è un Capitalismo fonte di sviluppo?Daccapo...fronte al quantitativo di merce smisurata che si produce....parimenti dove è il Capitale circolante

sabato 4 settembre 2010

Parlando di post-modernità

Se vero è che sia un metodo sbrigativo per enucleare la Storia,difatti non vi è alcun evento che lo possa contraddistinguere,quale potrebbe essere la Rivoluzione francese per l'Illuminismo o la Rivoluzione industriale per la Modernità,altrettanto vero è che sia di gradimento al Potere per celebrare un nuovo che non esiste,o parimenti alle sinistre di vario titolo in seria difficoltà identitaria, si ingegnano a trovare un nuovo inizio,evidentemente per liberarsi di un passato troppo ingombrante per partecipare al banchetto dei liberisti.
Ma..ed è qui che pongo il mio personale rilievo,il perchè avvenga che nell'attuale presente si viva all'interno di una vulgata oscurantista nel silenzio generale.
Il cambio epocale potremmo riscontrarlo nella metodologia utilizzata dal Capitalismo nell'affrancamento delle genti,nella produzione dell'individuo stesso,il ritorno all'astrattismo,alla metafisica pre-marxista è il discioglimento del materialismo storico in un vuoto concettuale,un vuoto che viene creato capillarmente e scientificamente nel reindirizzamento del desiderio in canali precostituiti,prendendo spunto da "l'antiedipo"(Deleuze/Guttari) parlo di decodificazioni delle pulsioni soggettive ed una conseguenziale codificazione oggettiva nei beni di consumo individuali,ossia la complessità umana viene ridotta in un Unicum interno al corpo capitalista,ogni pulsione liberatoria,rivoluzionaria viene indotta tramite l'educazione famigliare,la scuola,i mass-media all'interno,sopra un binario già in essere che porta le persone ad individualizzarsi nella ricerca di quella soggettività disciolta in beni materiali,una eterna ricerca che non approderà mai a nulla,perchè,per l'appunto,è in un nulla concettuale che si trova.
Se così stanno le cose,è possibile mi chiedo,che l'evoluzione Capitalistica in una sorta di bio-potere in grado di creare un vuoto storico fronte alla sua sopravvivenza,possa essere sunto nella accezione post-modernità?

Bio-potere (Tracce di argomentazioni in rete..)

[....] Il piano di lettura di Marx è incontestabile,

nella crisi che da periodica è divenuta strutturale si dispiega oggi come non mai tutto il potenziale conoscitivo della sua analisi.

Sono in pieno accordo con i punti da te argomentati,ed anche ponendo varianti o specifiche ci ritroveremmo esattamente al medesimo approdo.

Le condizione Ottocentesche nella quale il liberismo vuole rigettare il lavoro è assolutamente intellegibile nelle carni di un Capitalismo ormai a conclusione della sua fase storica.

Qel che io cerco di porre in rilievo non è questo, non il fine ma il mezzo del quale il Potere si serve perchè ciò possa realizzarsi.

Le risultanze finali,ovvero l'appropriazione indebita rimane il concetto portante della sovrastruttura,ma il mezzo del lavoro come realizzazione non è più un Unicum, ma bensì il terminale di concatenazioni di strutture,ed è qui che la classe dominante cancella l'ampiezza del materialismo storico di Marx per trascendere in una sorta di meta-capitalismo,che già in altra occasione ho definito (più propriamente) come bio-potere o molecolare,ed è qui che si perde nell'impotenza la massa.

Dove è finita la soggettività conflittuale,la coscenza di classe? O quantomeno la coscenza dell'uomo sui generis è ora disposta consensualmente all'asservimento? L'accezione di post-modernismo che a ragione viene contestata in forza alle non rotture atte ad un cambiamento Storico,quale sono state la Rivoluzione francese per l'Illuminismo o la Rivoluzione industriale per la Modernità,la vedo altrsì confacente al cambio strutturale nel condizionamento che il Capitalismo è riuscito a mettere in essere,comunque un rilievo non marginale dell'evolversi storico.

Il condizionamento abbraccia (nella cultura occidentale) il tutto, c'è un'indirizzamento del desiderio in canali precostituiti,prendendo spunto da "l'antiedipo" (Deleuze/Guttari) parlo di una decodificazione delle pulsioni soggettive ed una conseguenziale codificazione oggettiva in beni di consumo individualisti,ossia la complessità umana viene ridotta capillarmente e scientificamente in un Unicum interno al corpo del Capitale.

Ogni pulsione liberatoria o rivoluzionaria viene indotta,tramite l'educazione genitoriale,la scuola,i mass-media,all'interno,sopra un canale precostituito,che porta le persone ad individualizzarsi nella ricerca di quella soggettività disciolta in beni materiali,una eterna ricerca che non approderà mai a nulla,perchè è in un Nulla concettuale che si trova.

Che il meta-capitalismo,con le sue creazioni di valore dal nulla (ci dicono dallo scambio mercantile,dalla finanza..scicchezze ribatto) sia al suo culmine lo ha ben rilevato l'ultima crisi,ma che sia ben lungi dall'abbandonare questa linea è vero come è vero che il Potere voglia tornare al materialismo di Marx (avvalorandone la tesi scentifica) utilizzando quei metodi Ottocenteschi per creare il plusvalore atto a compensarne le voragini strutturali,daccapo il Capitalismo sa bene quel che sta facendo,ma la gente,le masse? Se noi non riusciamo a smantellare la produzione di fatto dell'Essere,la produzione di quell'uomo creato fittiziamente dal bio- potere,tutto questo avverà comunque,anche se ci porterà sul baratro,una soggettività Comunista per essere forte non può prescindere da questo,altrimenti non ci rimarrà che dire fronte alle ceneri un malinconico "noi lo avevamo detto".


lunedì 30 agosto 2010

Alleanze e Rivoluzione

Non dimentichiamoci quanto subdoli siano i giochi del Potere,Dalema ci fece scuola quando mise la fiducia sul traballante governo sulle rifinanziarizzazioni delle guerre,che mise se non ricordo male in un decreto omnibus.

Per le alleanze ,purtroppo saremo costretti a tapparci il naso ed immergerci nella melma ma non lo vedo producente se non prima aver chiarito alcuni punti inamovibili quale sono la non prescindibilità della Rivoluzione,giriamoci attorno mettiamola alla fine piuttosto che all'inizio di un percorso,celiamola dietro abilità dialettiche ma non prescindiamo,è la nostra Storia ed a questo non si rinuncia,anche perchè altrimenti si è visto come tanti proprio non ci capiscano e si rifuggino in coloro gli propongano piani di rottura anche radicale,che siano le accezioni becere e sensa senzo della Lega o il Giustizialismo di Di Pietro,che non sia mai,in questo Sistema incacrenito italiano non guasterebbe,ma le sue prerogative di partenza e non semmai di evoluzione costruttiva di ORDINE e PULIZIA a me personalmente fanno venire i brividi e ne sento l'odore pudrido di repressione fascistizzante.

Dell'amico Vendola,del quale apprezzo molto la sua retorica degna di un'uomo in possesso di un immenso bagaglio culturale,mi infastitisce un poco la sua voglia di protagonismo,credo che anche qui serva una rottura con le linee tanto grate al Potere (in merito ho lasciato in rete delle tracce "Leader 1-2 e non contento3 e non mi sembra il caso di riprenderlo qui) cerco di sintetizzare e da fervente multiculturalista mi approprio delle parole del Gesù che fronte ad una folla inferocita intenta a lapidare la peccatrice Maddalena si frappose e disse loro "chi non ha peccato scagli la prima pietra",ovvero siamo fronte ad un Potere subdolo e molecolare è veramente in grado Vendola di ergersi unico rappresentante di questa sfida?Daccapo,le sirene di Ulisse che il Capitalismo mette in atto sono molto potenti,e l'uomo è antropologicamente debole, è rischioso,non ci serve un padre putativo,non serva un leader,serve un collettivo con portavoci intercambiabili in ogni occasione,deve essere il Socius a parlare.

Con i Verdi bisogna oltremodo essere in sintonia,c'è nella distruzione ambientale una delle chiavi di lettura per l'abbattimento del Capitalismo.Ma bisogna essere noi ad indicare la strada,quale potrebbe essere una massiccia sovvenzione della ricerca PUBBLICA in seno alle energie ecosostenibili,ingenti aiuti al consumatore ed in base contributiva (non linearmente come la rottamazione auto) per l'istallazione di pannellature fotovoltaiche o qualsiasi mezzo per rendere gli edifici sempre più ecosostenibili,ricominciare una sana e robusta edificazione popolare atte all'abbattimento degli scempi urbanistici (per i verdi)ma in primo luogo al calmieraggio dei prezzi (affitto/vendite) di mercato.

Chi paga questo?

Domanda inutile,i ricchi,coloro che possegono quel che hanno estorto con peccati originali o con sfruttamenti produttivi; accompagnata da una lotta all'evasione incrociata e tecnologica,inseriamo forti tassazioni ai beni mobili ed immobili,che siano case, palazzi,suv, barche,forti tassazioni alle rendite finanziarie,e tutto quanto concerne la ricchezza in genere.Ci diranno,scapperanno i capitali,ed anche se non sarà così in todo gli rimando...finalmente,e via con gli espropri proletari e con le nazionalizzazioni,indirizzeremo la produzione verso una autonomia ed in una linea più a portata di uomo,meno delirante,possediamo tanta di quella tecnologia e di quel sapere che ciò non sarebbe utopico.L'Europa non approverebbe,che si fottano è ora che l'Europa la facciano le moltitudini,non stò dicendo che bisogna abbandonare il progetto Europa,stò dicendo che devono abbandonarlo i burocrati/banchieri che attualmente lo gestiscono,credo che molti Compagni oltre confine sarebbero d'accordo.
Insomma è ora di dire a voce alta :o REDISTRIBUZIONE O RIVOLUZIONE.



sabato 28 agosto 2010

Leader2

Cercherò di chiarire alcuni passaggi,pensare di cambiare con metodi novecenteschi il sistema,a mio avviso è una chimera,se le risultanze delle sue azioni sono le stesse,oltremodo inasprite e radicalizzate,la metodologia utilizzata si è evoluta,lo sfruttamento in se è divenuto molecolare,gli attuatori di ciò sono progrediti,il loro fare è sapiente e strettamente legato al potenziale tecnologico,sono senza dimora e senza capitali.Premesso che, linea tracciata di Marx è di un'attualità illuminante e la ricerca del plusvalore rimane la costante del Capitalismo,è ai giorni d'oggi che bisogna affrontarlo,ed è ai giorni d'oggi che bisogna comprenderne le dinamiche.Comprendere ed affrontare il Capitalismo non solo nella produzione materiale,ma in particolar modo in quella atratta e subdola di produzione dell'individuo,una produzione che decodifica gli ideali,le passioni i desideri sociali per codificarli al proprio interno merciologico ad uso e consumo soggettivo,una decodificazione delle pulsioni libidinali astratte che prima di realizzarsi in chissà quale flusso incontrollato viene codificata nel flusso controllato di feticci materiali ed individualisti.Si può cominciare dalla crescita dei nostri bimbi,sono padre da poco e so bene quanto sia difficile,ma bisogna che evitiamo di castrare le loro macchinette desideranti,con i continui dinieghi,continuiindirizzamenti di subordinare il giocattolo al gioco,subordinarlo alla nostra presenza in cerca di straordinari lavorativi per comprarlo,a loro servi te,la loro libertà è naturale e dei condizionamenti esterni non sanno che farsene,come della tv assoggettarli ad essa è l'ennesima castrazione,a loro serve interagire seguendo il loro desiderio,condizionarlo e reprimerlo è una percezione tanto grata el potere al quale arriveranno uomini già inclini all'accondiscendenza,già educati per bene a cercare il proprio "io" all'interno dell'apparato.L'altro passo è inerente all'intervento precedente,la perseverante costruzione di strutture fallocentriche,piramidali e patriarcali è la continua rappresentazione dello status quo e del suo delirio,è il Potere che detta le regole alla Politica e la vuole così composta di modo che si rimanga sempre all'interno di un Sistema che ci vuole come Bambini/automi che cercano eternamente il proprio gioco il proprio io codotti dal padre,unico responsabile,ed è a questa unica responsabilità conseguente che ripongo la mia critica,vedendoci l'impossibilità di demolire l'immane struttura,interrompere questo flusso è necessario per aprire nuovi scenari,c'è bisogno che ci si svegli dal torpore,si prenda coscienza e si partecipi attivamente alla costruzione di un collettivo, un'avanguardia che sappia parlare di Rivoluzione seriamente.

Leader

Sento sempre più spesso parlare di leader,del bisogno vitale per la sinistra,
ogni volta mi vengono i brividi,continuo a percepire questa come una prerogativa della destra,oppure mi sovviene la Storia (con le dovute proporzini ci mancherebbe) gli Hitler,i Mussolini gli Stalin,pagine nere Compagni,pagine nere, perchè continuare a seguire il miraggio di una sorta di padre, di supervisore ultimo o di un'unico sapere ove ripiegarsi proprio non comprendo la necessità, eppure il nostro grande amico comune Che Guevara sfuggì da questa più che realistica possibilità data la rilevanza che aveva ottenuto nella rivoluzione Cubana,
continuò ad inseguire non il suo sogno, questo era secondario,ma il sogno di tutti i poveri e sfruttati dell'America latina, mi direte:ma sempre un leader era,
ma siamo seri vi rispondo, questa è un'altra cosa, lui ha messo al servizio di tutti
non il carisma, astrazione della quale era energicamente in possesso, ma la sua
vita materiale, non ha scommesso SULLA vita di chi lo amava, ha scommesso
la SUA vita PER chi lo amava.
Adesso immagino che il borghesuccio di turno s'innalzi a pontificare in forza
alla sua cultura dotta certo, ma IN-dotta oltremodo, sei un'idealista mi dirà,
vaneggi cose senza senso,ormai il mondo è cambiato,servono le decisioni rapide ed essenziali da parte dell'imperatore di turno, tutto corre,corre alla velocità di un clik, quanto siete miopi,gli rimando, non capiscono che in quel clik ci sono anche loro che quel clik è indotto da un'asservimento impaurito e vagabondo, da un consenso ignaro di un condizionamento molecolare.
Ma poi correre dove,verso cosa, dov'è la terra promessa delle deliranti tesi liberiste?
Avete sostituito il vostro dio con il feticcio del denaro, perchè dovrei fidarmi
di voi in grado di un tradimento così immenso?
Io mi alzo da venti anni e passa la mattina alle quattro e vado a lavorare,non porto la cravatta e non ho uffici la mia tuta bleu è sempre sporca e intrisa di sudore questo mi obbliga a lottare ogni dì perchè la mia dignità non sia mai lesa in seguito a strane congetture padronali,arrivo poi, alla sera e il mio impegno è fare i conti della spesa corrente,ed è ai tanti che condividono quest'esperienza giornaliera o peggio a chi questo non può nemmeno fare che mi rivolgo,
dove è che corriamo noi?
Noi dobbiamo ben fare i conti con il domani,tanti di noi si sono indebitati anche con quel potere che ci inchioda in mutui ventennali ma ci vuole ugualmente flessibili se non precari,sicuramente ci vuole accondiscendenti, allora mi ripeto,dove correre?
Daccapo, il Potere ci sta prefigurando un fosco cammino, ha invaso e pervaso le nostre vite da un'alone di incertezze, un senza futuro inquietante, un Sistema che adopera oggi una soluzione che domani non potrebbe più essere in coerenza con le leggi del mercato,
ma per favore RIBELLIAMOCI a questa feccia,io,noi,non siamo merci e la nostra legge si chiama libertà.
Credo dobbiamo marcare il passo,dobbiamo arrestarci,arrestare questa macchina impazzita e scendere, per guardare il contesto con pragmatismo e lungimiranza,per questo un leader non può aiutarci,un'ideologo un singolo che possa decodificare il tutto ed indicarci una via, è un compito troppo arduo e pernicioso, si rischiano cedimenti,
la macchina che andiamo ad affrontare è impazzita ma non pazza ed il suo potere può configurarsi irresistibile alla fragilità intrinseca dell'uomo,serve piuttosto un collettivo capace ed attento, in grado di analizzare compiutamente quest'Era e smascherare inconfutabilmente questa Struttura assurda,un portavoce intercambiabile per entrare in sintonia con lo status attuale dove non si sa mai dove sia il potere,
così etereo ed inafferabile,una sorta di simbiosi ad esso per non dare mai punti di riferimento e renderli attaccabili,un modo per far capire che la parola è di un socius,
grande,incazzato ed assolutamente coscente.
Svegliamoci,la massa è e rimane il moschettone della catena, l'anello di giunzione del mercato e della finanza,del potere e della sua gestione.


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