lunedì 30 agosto 2010

Alleanze e Rivoluzione

Non dimentichiamoci quanto subdoli siano i giochi del Potere,Dalema ci fece scuola quando mise la fiducia sul traballante governo sulle rifinanziarizzazioni delle guerre,che mise se non ricordo male in un decreto omnibus.

Per le alleanze ,purtroppo saremo costretti a tapparci il naso ed immergerci nella melma ma non lo vedo producente se non prima aver chiarito alcuni punti inamovibili quale sono la non prescindibilità della Rivoluzione,giriamoci attorno mettiamola alla fine piuttosto che all'inizio di un percorso,celiamola dietro abilità dialettiche ma non prescindiamo,è la nostra Storia ed a questo non si rinuncia,anche perchè altrimenti si è visto come tanti proprio non ci capiscano e si rifuggino in coloro gli propongano piani di rottura anche radicale,che siano le accezioni becere e sensa senzo della Lega o il Giustizialismo di Di Pietro,che non sia mai,in questo Sistema incacrenito italiano non guasterebbe,ma le sue prerogative di partenza e non semmai di evoluzione costruttiva di ORDINE e PULIZIA a me personalmente fanno venire i brividi e ne sento l'odore pudrido di repressione fascistizzante.

Dell'amico Vendola,del quale apprezzo molto la sua retorica degna di un'uomo in possesso di un immenso bagaglio culturale,mi infastitisce un poco la sua voglia di protagonismo,credo che anche qui serva una rottura con le linee tanto grate al Potere (in merito ho lasciato in rete delle tracce "Leader 1-2 e non contento3 e non mi sembra il caso di riprenderlo qui) cerco di sintetizzare e da fervente multiculturalista mi approprio delle parole del Gesù che fronte ad una folla inferocita intenta a lapidare la peccatrice Maddalena si frappose e disse loro "chi non ha peccato scagli la prima pietra",ovvero siamo fronte ad un Potere subdolo e molecolare è veramente in grado Vendola di ergersi unico rappresentante di questa sfida?Daccapo,le sirene di Ulisse che il Capitalismo mette in atto sono molto potenti,e l'uomo è antropologicamente debole, è rischioso,non ci serve un padre putativo,non serva un leader,serve un collettivo con portavoci intercambiabili in ogni occasione,deve essere il Socius a parlare.

Con i Verdi bisogna oltremodo essere in sintonia,c'è nella distruzione ambientale una delle chiavi di lettura per l'abbattimento del Capitalismo.Ma bisogna essere noi ad indicare la strada,quale potrebbe essere una massiccia sovvenzione della ricerca PUBBLICA in seno alle energie ecosostenibili,ingenti aiuti al consumatore ed in base contributiva (non linearmente come la rottamazione auto) per l'istallazione di pannellature fotovoltaiche o qualsiasi mezzo per rendere gli edifici sempre più ecosostenibili,ricominciare una sana e robusta edificazione popolare atte all'abbattimento degli scempi urbanistici (per i verdi)ma in primo luogo al calmieraggio dei prezzi (affitto/vendite) di mercato.

Chi paga questo?

Domanda inutile,i ricchi,coloro che possegono quel che hanno estorto con peccati originali o con sfruttamenti produttivi; accompagnata da una lotta all'evasione incrociata e tecnologica,inseriamo forti tassazioni ai beni mobili ed immobili,che siano case, palazzi,suv, barche,forti tassazioni alle rendite finanziarie,e tutto quanto concerne la ricchezza in genere.Ci diranno,scapperanno i capitali,ed anche se non sarà così in todo gli rimando...finalmente,e via con gli espropri proletari e con le nazionalizzazioni,indirizzeremo la produzione verso una autonomia ed in una linea più a portata di uomo,meno delirante,possediamo tanta di quella tecnologia e di quel sapere che ciò non sarebbe utopico.L'Europa non approverebbe,che si fottano è ora che l'Europa la facciano le moltitudini,non stò dicendo che bisogna abbandonare il progetto Europa,stò dicendo che devono abbandonarlo i burocrati/banchieri che attualmente lo gestiscono,credo che molti Compagni oltre confine sarebbero d'accordo.
Insomma è ora di dire a voce alta :o REDISTRIBUZIONE O RIVOLUZIONE.



sabato 28 agosto 2010

Leader2

Cercherò di chiarire alcuni passaggi,pensare di cambiare con metodi novecenteschi il sistema,a mio avviso è una chimera,se le risultanze delle sue azioni sono le stesse,oltremodo inasprite e radicalizzate,la metodologia utilizzata si è evoluta,lo sfruttamento in se è divenuto molecolare,gli attuatori di ciò sono progrediti,il loro fare è sapiente e strettamente legato al potenziale tecnologico,sono senza dimora e senza capitali.Premesso che, linea tracciata di Marx è di un'attualità illuminante e la ricerca del plusvalore rimane la costante del Capitalismo,è ai giorni d'oggi che bisogna affrontarlo,ed è ai giorni d'oggi che bisogna comprenderne le dinamiche.Comprendere ed affrontare il Capitalismo non solo nella produzione materiale,ma in particolar modo in quella atratta e subdola di produzione dell'individuo,una produzione che decodifica gli ideali,le passioni i desideri sociali per codificarli al proprio interno merciologico ad uso e consumo soggettivo,una decodificazione delle pulsioni libidinali astratte che prima di realizzarsi in chissà quale flusso incontrollato viene codificata nel flusso controllato di feticci materiali ed individualisti.Si può cominciare dalla crescita dei nostri bimbi,sono padre da poco e so bene quanto sia difficile,ma bisogna che evitiamo di castrare le loro macchinette desideranti,con i continui dinieghi,continuiindirizzamenti di subordinare il giocattolo al gioco,subordinarlo alla nostra presenza in cerca di straordinari lavorativi per comprarlo,a loro servi te,la loro libertà è naturale e dei condizionamenti esterni non sanno che farsene,come della tv assoggettarli ad essa è l'ennesima castrazione,a loro serve interagire seguendo il loro desiderio,condizionarlo e reprimerlo è una percezione tanto grata el potere al quale arriveranno uomini già inclini all'accondiscendenza,già educati per bene a cercare il proprio "io" all'interno dell'apparato.L'altro passo è inerente all'intervento precedente,la perseverante costruzione di strutture fallocentriche,piramidali e patriarcali è la continua rappresentazione dello status quo e del suo delirio,è il Potere che detta le regole alla Politica e la vuole così composta di modo che si rimanga sempre all'interno di un Sistema che ci vuole come Bambini/automi che cercano eternamente il proprio gioco il proprio io codotti dal padre,unico responsabile,ed è a questa unica responsabilità conseguente che ripongo la mia critica,vedendoci l'impossibilità di demolire l'immane struttura,interrompere questo flusso è necessario per aprire nuovi scenari,c'è bisogno che ci si svegli dal torpore,si prenda coscienza e si partecipi attivamente alla costruzione di un collettivo, un'avanguardia che sappia parlare di Rivoluzione seriamente.

Leader

Sento sempre più spesso parlare di leader,del bisogno vitale per la sinistra,
ogni volta mi vengono i brividi,continuo a percepire questa come una prerogativa della destra,oppure mi sovviene la Storia (con le dovute proporzini ci mancherebbe) gli Hitler,i Mussolini gli Stalin,pagine nere Compagni,pagine nere, perchè continuare a seguire il miraggio di una sorta di padre, di supervisore ultimo o di un'unico sapere ove ripiegarsi proprio non comprendo la necessità, eppure il nostro grande amico comune Che Guevara sfuggì da questa più che realistica possibilità data la rilevanza che aveva ottenuto nella rivoluzione Cubana,
continuò ad inseguire non il suo sogno, questo era secondario,ma il sogno di tutti i poveri e sfruttati dell'America latina, mi direte:ma sempre un leader era,
ma siamo seri vi rispondo, questa è un'altra cosa, lui ha messo al servizio di tutti
non il carisma, astrazione della quale era energicamente in possesso, ma la sua
vita materiale, non ha scommesso SULLA vita di chi lo amava, ha scommesso
la SUA vita PER chi lo amava.
Adesso immagino che il borghesuccio di turno s'innalzi a pontificare in forza
alla sua cultura dotta certo, ma IN-dotta oltremodo, sei un'idealista mi dirà,
vaneggi cose senza senso,ormai il mondo è cambiato,servono le decisioni rapide ed essenziali da parte dell'imperatore di turno, tutto corre,corre alla velocità di un clik, quanto siete miopi,gli rimando, non capiscono che in quel clik ci sono anche loro che quel clik è indotto da un'asservimento impaurito e vagabondo, da un consenso ignaro di un condizionamento molecolare.
Ma poi correre dove,verso cosa, dov'è la terra promessa delle deliranti tesi liberiste?
Avete sostituito il vostro dio con il feticcio del denaro, perchè dovrei fidarmi
di voi in grado di un tradimento così immenso?
Io mi alzo da venti anni e passa la mattina alle quattro e vado a lavorare,non porto la cravatta e non ho uffici la mia tuta bleu è sempre sporca e intrisa di sudore questo mi obbliga a lottare ogni dì perchè la mia dignità non sia mai lesa in seguito a strane congetture padronali,arrivo poi, alla sera e il mio impegno è fare i conti della spesa corrente,ed è ai tanti che condividono quest'esperienza giornaliera o peggio a chi questo non può nemmeno fare che mi rivolgo,
dove è che corriamo noi?
Noi dobbiamo ben fare i conti con il domani,tanti di noi si sono indebitati anche con quel potere che ci inchioda in mutui ventennali ma ci vuole ugualmente flessibili se non precari,sicuramente ci vuole accondiscendenti, allora mi ripeto,dove correre?
Daccapo, il Potere ci sta prefigurando un fosco cammino, ha invaso e pervaso le nostre vite da un'alone di incertezze, un senza futuro inquietante, un Sistema che adopera oggi una soluzione che domani non potrebbe più essere in coerenza con le leggi del mercato,
ma per favore RIBELLIAMOCI a questa feccia,io,noi,non siamo merci e la nostra legge si chiama libertà.
Credo dobbiamo marcare il passo,dobbiamo arrestarci,arrestare questa macchina impazzita e scendere, per guardare il contesto con pragmatismo e lungimiranza,per questo un leader non può aiutarci,un'ideologo un singolo che possa decodificare il tutto ed indicarci una via, è un compito troppo arduo e pernicioso, si rischiano cedimenti,
la macchina che andiamo ad affrontare è impazzita ma non pazza ed il suo potere può configurarsi irresistibile alla fragilità intrinseca dell'uomo,serve piuttosto un collettivo capace ed attento, in grado di analizzare compiutamente quest'Era e smascherare inconfutabilmente questa Struttura assurda,un portavoce intercambiabile per entrare in sintonia con lo status attuale dove non si sa mai dove sia il potere,
così etereo ed inafferabile,una sorta di simbiosi ad esso per non dare mai punti di riferimento e renderli attaccabili,un modo per far capire che la parola è di un socius,
grande,incazzato ed assolutamente coscente.
Svegliamoci,la massa è e rimane il moschettone della catena, l'anello di giunzione del mercato e della finanza,del potere e della sua gestione.

venerdì 27 agosto 2010

tracce 4

.sono d'accordo a volte il concetto d'Avanguardia non viene facilmente compreso,
ma credo che sia una contingenza di vitale importanza,specialmente in virtù di una valutazione attenta della attuale situazione socio/culturale,serve un piano di lettura che in continuità al marxismo ci possa far avvicinare a tutti quei Compagni o potenzialmente tali,dispersi in mille rivoli concettuali,
dai quali non hanno che ricavare un continuo appiattimento sino alla sparizione ,
per mancanza della soggettività comune alla quale fai riferimento,più ci si individualizza in un conteso personale e più questa dinamica tanto cara al Potere si radicalizza.
Il sessantotto rimane una meravigliosa pagina della Storia,il revisionismo italiano ci sta mettendo mano(vedi Sacconi) ma credo che sia da quel punto che debba cominciare un'analisi attenta delle dinamiche che ci hanno portato ai giorni d'oggi,credo che quell'enorme potenziale Rivoluzionario che esprimeva il Movimento,allora non sia stato ben compreso dalla politica Comunista occidentale,
soverchiata dal dogmatismo sovietico,la destra reazionaria invece ha accolto la sfida non potendo fare altrimenti,e con la forza repressiva,massonica e militare da una parte
e uno slancio tecnologico e concessione di diritti a beneficio dei vari walfar dall'altro
ha rimosso ed assorbito quelle istanze di libertà e giustizia che la moltitudine reclamava,
è prerogativa del Capitalismo resuscitare dalle sue ceneri con ancor più forza,difatti erano i loro welfar,erano le loro concessioni,i loro sviluppi tecnologici..
Fin tanto che esistano le classi, e fin tanto che una possa far concessioni all'altra di diritti fondamentali evidentemente prima alienati,non vi è libertà.

giovedì 26 agosto 2010

Lavoro e Capitalismo


il Lavoro non vuol esser più considerato un fondamento..

la sua ragione civilizzatrice ,di interconnessione multiculturalista e di sviluppo sociale si è spenta nei mille rivoli del mercimonio...ma è veramente così?

O è l'ennesima falsificazione della realtà Capitalista?

Credo che questo sia molto vicino alla verità,fin tanto che la Struttura è basata in primo luogo sull'appropriazione indebita del pluslavoro,fin tanto che ci sia qualcuno che ricordi quale sia il fenomeno nel quale si sviluppa il valore,valore dal quale partono tutte le scale di comparazione..allora..il lavoro dell'uomo è Fondamento,

non solo dello Stato ma di ogni sistema sociale, fazione,tribù che vivono il nostro tempo.

Le altre forme ,dalla finanza al mercantilismo (ho avuto per l'appunto un'interminabile discussione con un liberista) sono conseguenziali alla forma del valore propriamente detta,non si può e non si deve prescindere.

Vero è che la continua evoluzione tecnologica sta riducendo profondamente la necessità di mano d'opera ,

ma anche qui bisogna che sfatiamo una legenda,

il primo che non vuole che questa realtà possa accelerare è proprio il Capitalista,

da dove astrarrebbe il plusvalore altrimenti?

questo ad anch'egli ben gli sovviene,e la circolazione?

Marx ci diceva che il Capitale (inteso come unicum,come sovrastruttura)ha bisogno di mettere in circolazione tanto capitale monetario quanto capitale cristallizzato(in merce) è quindi evidente l'impossibilità anzi la volontà del Capitale di rallentare lo sviluppo tecnologico al livello produttivo(qualitativo) e lo sviluppo sociale che tramite il biopotere riesce ad entrare sin nelle anime delle genti rendendole schiave del consumo ed ignare dell'immensa possibilità che potrebbe realizzarsi in una diversa impostazione sociale.

E il declino che il Capitalismo sta lentamente subendo (questo è l'essenza,che nella sua agonia sta travolgendo tutto e tutti) ci dimostra che questa possibilità altra non la può realizzare.

martedì 24 agosto 2010

Fiat

..il Capitalismo ha terminato la sua forza propulsiva,

dopo più di un secolo dove è maturata tutta la sua potenza e capacità produttiva la sua parabola è oramai in una discesa perpendicolare,non è più in grado di astrarre plusprodotto dato la vertiginosa caduta del saggio del profitto in merito ad uno sviluppo tecnologico che rende il capitale costante praticamente autonomo,

l'appoggio servile dell'impianto politico internazionale che ha concesso possibilità praticamente senza limiti alla corporazione bancaria ratificando Basilea 1/2 ("la crisi e la menzogna" comunistipaolotsl.blogspot.com) di sovvenzionare la circolazione del denaro con il credito al consumo,debiti che si sono in un secondo tempo radicalizzati nei reticoli finanziari sfociando nella crisi attuale,ha solo posticipato quel che è oramai una patologia costante ed insopprimibile.

Il Capitalismo occidentale non è in grado di affrontare quella concorrenzialità dei paesi emergenti generata da esso stesso nell'accettazione di questi senza la obbligatorietà di entrata previo l'accettazione dei diritti internazionali dell'uomo

,quel che prima vedevano come la naturale espanzione del mercato (ormai saturo la Luxemburg insegna) si è rivelato una devastante forma concorrenziale al lavoro ed ai diritti costituiti,

e non credo che fior di analisti e nobel di ogni sorta non avessero previsto questi sviluppi.

Quindi l'attacco che il Potere avanza nei confronti del lavoro è assolutamente intellegibile.

Daccapo,l'intento spudorato del Capitalismo di mercificare l'essere,

già in atto grazie all'immenso potenziale mediatico,coercitivo e repressivo del biopotere,dopo le guerre e la crisi arriva feroce all'abbattimento dei diritti costituiti nei paesi dove le lotte lo avevano costretto alla mediazione,

vuole portare indietro la Storia dato che già il presente lo vede strutturalmente agonizzante.

Noi guardiamo al domani e la nazionalizzazione della Fiat è assolutamente in linea con l'abbattimento di fatto della proprietà privata dei mezzi di produzione,per fare in modo che lo sviluppo tecnologico si sciolga dai gagli del profitto fine a se stesso per la feticizzazione del denaro, accompagnandoci all'interno di una condivisione sociale verso un futuro di libertà.

sabato 21 agosto 2010

tracce 3

Dobbiamo capire quale sia la motivazione portante per la quale dei soggetti,dei gruppi,

vanno volontariamente contro i propri interessi di classe,

aderendo consensualmente alle vicissitudini e normative del Sistema

nonostante la loro situazione oggettiva dovrebbe portarli a rigettarle,

ed in questo percorso non credo possano confluire delle organizzazioni che non riescano a leggere questa dicotomia esistenziale,che non riescano a separarsi dalla stretta mortale del Capitalismo ed il suo onnicomprensivo status..

non c'è un buon Capitalismo,il Capitalismo è tale.
Io penso da Comunista che non vi sono soluzioni altre all'abbattimento del Sistema,

ed in questo si, desidererei una riunificazione forte di tutte le fazioni per creare quella Avanguardia che potrebbe portare gli altri attraverso e dentro il nostro operare.

venerdì 20 agosto 2010

Rousseau

Il primo che,cintato un terreno, affermò "Questo è mio" e trovò persone ingenue da credergli fu il fondatore della società civile. Quanti delitti, guerre, miserie avrebbe risparmiato colui che, strappando i paletti o colmando il fossato, avesse gridato ai suoi simili: "Guardatevi dall'ascoltare questo impostore. Se dimenticate che i frutti sono di tutti e che la terra non è di nessuno voi siete perduti"

settarismo e coalizioni

..il continuo settarismo è disarmante,ogni tanto spunta su qualche altra iniziativa che per intenderci sino a che è su fb è didattico,
teorico ,partecipo io stesso a qualche forum ,è un buon modo per ricercare sviluppi ma poi portarlo a compimento è un vero suicidio,
è più uno sfuggire le idee che perseguirle,mi chiedo si ha paura delle nostra linea?
Si sfugge l'intento generale e ci si arrocca in settarismi da leederismo?
I leeder lasciamoli ai borghesi noi siamo Storia,siamo Cultura siamo la Rivoluzione,
chi è in grado di sostenere unitariamenta cotanto peso?
Nessuno.
in linea con l'abbattimento del Capitalismo ,al suo superamento per giungere alla libertà serve l'avanguardia alla ricerca di quella soggettività dispersa nei reticoli del biopotere..
.la ricerca alla quale faccio riferimento è di quella realtà inoppugnabile,dell'insostenibilità del Capitalismo un proseguimento della linea marxista a dimostrazione di come lo sfruttamento si sia espanso mortalmente fino all'essere stesso,
su come l'assolutismo produttivo ed il relativismo etico (quello che il papa cattolico menziona spesso) sta portando la Storia verso un baratro,
un modus operandi che non ha futuro perchè vive costantemente nel presente ,
è questo il compito dell' Avanguardia se riusciamo a portare ,penso ai verdi e a tanti movimenti noglobal su questo punto nulla da cotraddire ma altrimenti è controproducente,si rischia il settarismo in eterno..per ridursi poi minoritari in una linea di bertinottiana memoria votata alla socialdemocrazia..
e io sono e rimango Comunista

martedì 17 agosto 2010

Michel Foucault 1977


"Io sogno di un'intellettuale distruttore delle evidenze e di tutto ciò che si pretende universale;

uno che scopre e indica, in mezzo alle inerzie e alle costrizioni del presente, i punti di debolezza,

le possibili aperture, le linee di forza;

uno che si sposta incessantemente, che non sa esattamente nédove sarà né quel che penserà l'indomani,

poichè è troppo attento al presente;

uno che contribuisce, là dove è di passaggio, a interrogare per sapere se la rivoluzione vale la pena di farla,

e quale (voglio dire: quale rivoluzione e quale pena),

fermo restando che i soli a poter rispondere sono quelli che accettano di rischiare la loro vita per farla."

tracce2

‎.mi chiedo..riferendomi a E. Severino,fino a quando e a che prezzo il Capitale riuscirà a governare il sistema tecnologico conducendolo a suo favore,mantenendo per l'appunto un saggio del profitto tendenzialmente attivo,o quando non riuscirà più a sovvenzionare la circolazione con il credito al consumo data la depravazione dimostratasi dalla finziarizzazione speculativa a supporto di tali astrazioni con la conseguente ultima crisi.Daccapo,siamo certamente nella possibilità ,dato il sistema tecnologico,di avviarci verso una produzione con l'assenza di mano d'opera ed assoluto appannaggio del capitale costante,ma siamo pronti?Il Capitalismo sta tracciando la sua dipartita,come tutti i dogmatismi sarà defraudato dalla Storia,con quale astrazione con quale realtà coglieremo il testimone?

lunedì 16 agosto 2010

Cuore amaro

Sono un'operaio da sempre ed un Comunista da ancor prima e con la mia terza media non cerco altro che risposte,avrei voluto essere parte attiva delle oceaniche manifestazioni di Berlinguer o vivere nel periodo nel quale sapevamo leggere la Storia e sopratutto la Storia dipendeva da noi,
ma non è più così,la realtà è cam
biata velocemente da lasciare l'idea Comunista salda sulle sue granitiche basi certo ma ferma,in attesa di cosa?
Abbiamo a disposizione un'immenso bagaglio storico culturale da poter affrontare senza remore o paure le nuove battaglie,
ne siamo in grado senza trincerarsi in dogmatismi desueti,
siamo capaci di dare continuità ed avanguardia alla nostra idea?
Di una cosa son certo quando il capitalismo crollerà ci sarà in qualche luogo ancora una lisa bandiera rossa ad accogliere l'evento,
ma possiamo aspettare che questo avvenga per una sorta di martirio
o siamo in grado di accellerare la dipartita?

venerdì 6 agosto 2010

tracce

La mitica quanto unica nel suo genere e vastità Rivoluzione d'Ottobre si è sviluppata fuori del dogmatismo Marxiano,lo stato preesistente tale avvenimento era feudale per non dire medioevale comunque lontano da quella condizione di un sistema dominato dal Capitalismo ,dove questi nel suo massimo sviluppo ed espressione mette in atto la dicotomia deflagrante della nascita del proletariato ,che preso atto dell'insostenibilità dello sfruttamento si fa classe e lo abbatte sovvertendolo in una realtà Comunista.E' questa ,credo,la chiave di volta che non ha reso possibile la realizzazione socialista del novecento,dove Stalin non ha fatto che violentare la realtà per renderla forzatamente dogmatica,tramite delle nefandezze delle quali ad oggi non possiamo non prenderne atto.Non credo che oggi ci siano personaggi in grado di avere una presenza come Marx,è oltremodo vero che non ci sono più scoperte sociali da portare avanti,ormai è tutto già scritto,il sistema tecnologico che ha l'uomo a disposizione in quest'era sta mettendo a nudo tutte le realtà,confinando i dogmatismi all'angolo della storia,e parlo di tutti i dogmatismi ,anche il Capitale sta mostrando le sue crepe,fronte ad una devastazione ambientale ed ad una iperproduttività senza invero circolazione di denaro,la creazione di denaro virtuale atto al sovvenzionamento dei mercati ne è la ultima causa di crisi.Daccapo,dobbiamo unire le nostre capacità e conoscenze per impadronirci del sistema tecnologico/produttivo,dobbiamo farlo ricreando una soggettività che sia attuale in questo postmodernismo che vede lo sfruttamento ramificarsi in tutte prospettive da quella materiale a quella cognitiva


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