sabato 17 novembre 2007

w il sindacato

Il movimento sindacale deve avere una sua legida indipeendente,deve contestare il potere dove questo gli è concesso nell'arco costituzionale,la salvaguardia del lavoratore per questo canale non può avere un colore politico,in tal caso la sua battaglia può diventare llimitata e limitante,soprattutto in luogo di partecipazione,non pochi lavoratori non si sentono rappresentati o non ritrovano appartenenza nell'attuale scenario idiologico.Come lavoratori dobbiamo lottare uniti per la difesa di quello status che il potere e il Capitale fin qui ci ha concesso,qundo il sistema produttivistico era diretto antagonista,ora il paradigma è cambiato radicalmente,il potere è indefinito e non contestualizzabile nei soli scenari immediati e palpabili,lo sfruttamento si è fatto capillare e colpisce tutti,le braccia le menti,gli affetti e la vita stessa.In questo scenario è improbabile una contrpposizione se non minimale e settaria dei soli lavoratori,bisogna innescare un processo dove possano essere coinvolti tutti gli sfruttati,e questo non avviene se non si esce dal dualismo storicamente dato padrone-operaio.
Non sono certo le rappresentanze sindacali che possono dare risposte,queste non possono che barcamenarsi nelle regole date,
è questo il loro ruolo,ed è in questo che spetta loro muoversi,a chi fuori i gangli dell'Impero spetta creare una nuova base rivoluzionaria.

lunedì 29 ottobre 2007

Febbraio 07 guerra

Prodi-bis? A quanto sembra è quello che si sta delineando... e mi chiedo quanto un Dalema, che non è certo un pivello, non teneva ben presente l'azzardo a cui si andava incontro nell'esporre al Senato una mozione d'intenti sulla politica estera in generale, non un dibattito bada bene, ma un vero e preprio diktat, dopo la contestazione di Vicenza, in vista del rifinanziamento della guerra afgana, è credibile che un'uomo di così tanta esperienza non abbia calcolato la possibilità che non ci fossero un paio di dissidenti, veri o presunti, all'interno di una così variegata (uso un'eufemismo) coalizione? La riesumazione di Prodi, se così fosse, non potrebbe che riformularsi con gli stessi parametri numerici, anzi con l'aggiunta di qualche singolo centrista, e con quindi una marginalizzazione della sinistra antagonista (altro eufemismo...) ma non a livello parlamentare, tutti stretti intorno a cotanto premier, ma a livello di opinione pubblica, quella si veramente di sinistra. Siamo o no, ora terrorizzati da possibili elezioni?
In questo scenario, non si delineano possibilità di opposizione alle guerre imperiali, ogni forma di contestazione è stata sopita con lo spauracchio delle destre, i guerrafondai (loro)... insomma un bel quadretto per condizionare la moltitudine, un popolo impaurito è un popolo sottomesso. Ennesima dimostezione che La Guerra è il modus vivendi dell'attuale potere, inalienabile condizione per la sopravvivenza dell'impero. Gli stati-nazione non hanno alcun potere per estrarsi da questa logica, figuriamoci i nostri piccoli parlamentari, a loro non rimane che il condizionamento dei governati, l
'assoggettamento allo status quo, non al pro o contro, ma al come andare in guerra.

domenica 21 ottobre 2007

Fronte Proletario

Compagni,compagni,riempiamoci la bocca con questo epiteto cosi almeno possiamo avere una forma nella nostra informe società,possiamo aggredirla,offenderla,criticarla e osteggiarla sempre però parallelamente beneficiare della sua linfa,del suo maledettamente attraente benessere,rimaniamo insieme su questo malridotto carrozzone giubilando delle sue nefandezze,comunque siamo "contro",male che vada potremmo cavalcare il cavallo matto del "noi lo avevamo detto".Assurdo,spero che mi sbagli ma cari Compagni stiamo deragliando al difuori del nostro essere,noi Marxisti noi Comunisti,noi al difuori di ogni sospetto,noi nella ricerca estrema della forma di civiltà più evoluta,noi fruitori della rivoluzione, noi portatori della realtà,voi che avete dimenticato questo.A che punto della storia è successo ciò?
Dove la vostra identità si è nascosta impaurita,vergognandosi di quel che si vorrebbe essere,come e dove è andato il pensiero unico che dovrebbe ora più che mai incoraggiarci a tornare come un mare in tempesta alla ribalta,abbracciare nel dissesto economico-sociale le migliaia di emarginati,esclusi,sopraffatti e privati della vita in nome del Capitale,questo mostro informe,in passato sempre contrastato,lottato,mai vinto,che si ripresenta con tutta la sua luttuosa potenza inarrestabile e incontestabile.Dobbiamo lenire le nostre ferite ed accettare il fatto compiuto?!NO.
Bisogna ricominciare la lotta,da dove?Domanda improponibile,la storia ci è compagna e Marx il nostro punto di riferimento.Possiamo oggi valutare tutti gli errori precedenti il collasso,possiamo oggi mettere in discussione e criticare obbiettivamente il fallimento,ma per rendere atto alla massa che siamo ancora più forti,più intransigenti,consapevoli di che cosa si parla quando affermiamo fallimento,di chi e perchè,come su questo faccia leva il regime economico per riggettare la unica idea che nella reltà storica è venuta a mancare nella sua attuazione,quell'ideale che potrebbe rendere coscienti le folle e sgretolare il ridicolo e devastante status quo.Vedere e contrastare le attuali politiche a livello solamente nazionale è oggi assolutamente involutivo,rimaniamo indietro,non potremmo portare una alternativa plausibile data la ramificazione del sistema globalizzato,dalla vittoria il capitalismo si è disseminato in ogni dove facendo di ogni economia statale uno anello del regime.Possiamo essere noi l'anello mancante della catena?Di fronte alla nostra vetusta e corrotta classe dirigente la riuscita non sarebbe improba,ma il tutto deve avvenire nel contesto di una alternativa mondiale.Non è un pensiero utopico dettato dalla superbia,o peggio avanzare ipotesi irrealizzabili per rimanere immobili,è di fatto scritto nel nostro DNA,nella nostra ideologia.Daltronde come può esser utopico uno evento che è già oggettivato nella realtà,ma nella peggiore delle forme,il Capitale.
Loro sono riusciti nel creare quel pensiero unico simboleggiato dagli Stati Uniti che attanaglia qualunque altra forma nel suo modus vivendi.Si crea attorno alla sua sopravvivenza il nemico da contrastare,la Unione Sovietica ieri,la religione integralista mussulmana oggi,o comunque un fantomatico terrorismo internazionale sempre pronto a minare la Democrazia.Tutte cazzate nate dallo stesso ventre che partorisce una democrazia basata su distinzioni di classe,ceto,razza,sesso,che devasta ovunque essa prende forma creando un baratro tra pochi privileggiati e popolazioni intere assoggettate al che questo privilegio rimanga immutato.Il Capitale si è formato,nel capitalismo attuale come non rivedere in chiave moderna quello che Marx denunciava nell'ottocento,la continua creazione di valore con la accurata devastazione del principio del valore stesso creando beni fittizzi e immateriali atti a contenere il plusvalore oggettivato nello sfruttamento dei lavoratori senza così giustificarsi di ciò e mentire sulla reale provenienza del contenuto stesso.Lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo non è più oggetto di discussione,non esiste più,ora è tutto merito o colpa del mercato,della concorrenza delle aziende,di quanto uno Stato è in grado di non essere più in grado di qualsiasi controllo nella e sulla produzione,il capitale non vuole stupidi vincoli o regolamentazioni,tutto deve essere liberalizzato,tutto deve avere un prezzo specifico,per poter quantificare e giustificare il suo utilizzo,la sua utilità.L'uomo non è più la centralità concettuale,è assoggettato alla ideologia liberista in base alla quale l'uomo non è più un' essere vivente ma un numero,un'equazione matematica e come tale è variabile,invertibile,sottraibile e divisibile in base ad una risultanza che deve essere sempre il più,anzi l'eccesso sfacciato del più,di cui gli unici beneficiari continuano ad essere una minoranza esigua della popolazione mondiale. E tutto cio'non è celato o strisciantemente avanzante,no,è palese è tutto sfacciatamente portato alla luce del giorno sotto i nostri occhi,il che è ancora più spaventoso,perchè non c'è peggior sordo di chi non vul sentire,rimaniamo inermi di fronte ad ogni plageria della realtà,i nostri lavori diventano flessibili,a tempo determinato,a prestazione,a proggetto,la nostra vita non è più nostra,il nostro tempo non è più tale,tutti dobbiamo contribuire al processo del Capitale volenti o nolenti?ASSURDO.
Torniamo a Marx:il valore di un'oggetto è dato dalla quantità di lavoro umano oggettivato nello stesso.Il valore oggettivato nel lavoro di una macchina non è una creazione empirica ma la restituzione del capitale precedentemente anticipato per l'acquisto di tale macchina a sua volta creata dal lavoro dell'uomo nella sua costruzione,ricerca ed esrazione materiale componente,non esiste una macchina che si crea autonomamente,se così fosse le materie da essa create non avrebbero alcun valore,ed un valore eventualmente quantificatovigli non potrebbe che portare ad una sperequazione e alla speculazione contingente.Invece è proprio così,l'attuale regime economico vuole,anzi ci impone una politica del valore inesistente,è astrazione del nulla,ci si vende merce il cui prezzo è dato da rilevanze completamente estranee all'effettivo valore oggettivato esse,magia,la sperequazione si è formata.Cerchiamo di capirci:all'atto di X baratto non sono certo le chicchiere che ci si chiedono,ma denari,gli stessi che ricaviamo dalla vendita del nostro lavoro,atto a creare quel valore sostentatore reale di ricchezza,della quale siamo beneficiari in parte dal momento che la stessa viene redistribuita tra noi venditori e il Capitale che si arroga arbritariamente del surplus (plusvalore).
Questa è la dinamica elementare fondante gli attuali sistemi dominanti,niente di più che lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo,ma l'avidità degli eletti non si arresta,le merci vengono ulteriormente intrise di valore aggiuntivo che non ha riscontro nella realtà,non esiste,non è oggettivato nè dal lavoro nè dal pluslavoro ma bensì dalla bramosia di potere,dal culto dell'arricchimento.Non sono certo un'economista,tantomeno illuminato,teniamo per questo eserciti,ma mi chiedo il perchè se la scienza di Marx non corrispondesse a realtà,attività industriali debbano rientrare di colossali spese pubblicitarie vendendo il prodotto ad un prezzo elevato si,ma prodotto in contesti di sfruttamento e miseri salari.Non sarà che le spese pubblicitarie non sono valorizzabili in quanto capitale costante anticipato e se producesse il valore effettivo nella realtà economica della quale ne è la beneficiaria nella distribuzione,il prodotto a quel punto non avrebbe un prezzo esorbitante? Lo sfruttamento della mano d'opera nei paesi sottosviluppati per rivendere il prodotto stesso nei paesi in cui la economia ha un'altro corso e una ridistribuzione differente e quindi comunque adeguarsi al suo mercato dando al circuito denaro/merce/denaro (D-M-D) una risultanza astratta,non corrispondente alla realtà non è forse una vergognosa speculazione?
E'di conseguenza che viene a formarsi un sistema sperequativo,nei ricchi mercati ove fruiscono del loro gudagno,non contribuendo alla effettiva creazione di valore ,beneficiando altresì di risultanze della creazione dei valore di paesi suddetti.Compagni,il mostro è nudo,continua a dimenarsi da un capo all'altro del pianeta dettando le sue leggi e dove questo non è possibile si fa uso della guerra.Come è giustificabile una situazione in cui i paesi occidentali continuano a sovrapprodurre merce fino aall'eccesso oggettivando nel prezzo finale l'eccesso stesso;le immense quantità di prodotti destinati al macero,alla dismissione,corrisponde ad un ovvio innalzamento dei prezzi sino al non essere più accessibili a tutti,una logica che si perpetua sino a che detta accessibilità non rimane che destinataria agli "eletti",a quel punto la produzione è inusitata,si innesca una dinamica recessiva dal momento che la mano d'opera del X ramo viene accantonata e non è più parte del circuito della produzione e conseguentemente del consumo,quindi ovvie entrtate minori che influiscono obbligatoriamente su altri circuiti che reagiscono con l'innalzamento ulteriore dei prezzi al dettaglio (o colpendo trasverzalmente il mercato del lavoro con un abbassamento salariale in virtù della maggiore concorrenza).Con un'effetto domino la macchina produttivistica s'inceppa,è inevitabile,ma non si arresta,non fa passi indietro,nel capitalista non alberga lontanamente l'idea che possa redistribuire le sue immense ricchezze,non cederà mai il suo capitale/merce al suo valore reale non dividerà mai equamente il suo profitto con coloro che ne sono i creatori,quale bestialità.

Manifestazione 20 ottobre

Ci voleva un pò di riaffrancamento alla realtà,non ti nego che,quasi ero tentato ad andarci alla manifestazione,dopo che giorni prema seguendo "l'Infedele",avevo sentito che la Compagna Rossanda avallava l'iniziativa,ammiro molto quella donna,e alle sue parole "non parliamo per favore di neo-liberismo,quando di nuovo non c'è nulla,lo stantio delle analisi di Smith echeggia preponderante,con il sistema politico-economico dell'ottocento,quindi quale miglior antitodo se non Marx?"(non riporto testualmente ma il concetto di base era quello)...insomma,finalmente una Compagna.
Ma dopo la sensazione inebriante che suscitava la sua partecipazione,ho pensato che forse la Rossanda è stanca,la stanchezza di perseguire una concettualità dai più abbandonata,la stanchezza di chi parla nel vuoto di fronte a una realtà Comunista inesistente,stanca di gettare basi dove nessuno dei rappresentanti più in vista ha la capacità-coraggio di costruire.
Ha quindi prevalso la stessa idea che mi ha portato al non aderire più al tesseramento alla Rifondaziione Comunista,la non troppo celata volontà di abbandonare l'antagonismo al Capitale,per invero farne parte,come il più classico dei partiti social democratici,insomma un'ibrido stare in un'angolo di Potere galleggiando tra i padroni e il proletariato,quella posizione di comodo che gli fà perseguire tutto ed il contrario di tutto,scelta già perseguita da Diliberto e compani (a proposito di Diliberto,cosa intende quando afferma "sono comunista mica scemo"?)
Non sono così andato e noto con piacere,leggendo questa mail,della non adesione da parte del PCdL,con una proposta-accusa che mi trova pienamente d'accordo,aggiungerei che il continuo ricorrere alla piazza da parte della sinistra come della destra,in un contesto di opposizione-governo,inesistenti,non fanno che deleggittimare la piazza stessa,l'ambiguità delle piattaforme che chiama le folle,il voler rimanere in una motivazione ristretta e fuorviante,il continuo status di campagna elettorale,la volontà di non perseguire una vera linea politica e rimanere appunto in mere rivendicazioni di comodo,tutto sostenuto da campagne mediatiche create alla bisogna per quel partito di turno,che con sommo piacere del Potere invita le piazze alla non-contestazione ma bensì alla partecipazione,siffatto per giustificare su un punto marginale estapolato dal contesto,un contesto che in realtà non si vuole e non si può contestare.Una realtà che è ben al di sopra dei nostri miseri politicanti,una realtà che giustoappunto si stava pianificando-proseguendo ieri negli USA con il summit delle sette sorelle,dove oltre agli esponenti politici,regolarmente eletti,partecipavano i vari governatori delle banche centrali,questi,la gente sarebbe bene lo sappia sono entità private,quindi nel nostro caso,il signor Draghi,che cosa stava facendo in quella assise?Sotto quale titolo i privati gestiscono,anzi decidono,le politiche socio-economiche?Chi ha incaricato cosa?O forse è meglio cambiare il paradigma di questo susseguirsi di incontri,vedendolo da l'angolazione più celata ma la più veritiera,cioè l'incontro dei contabili dell'Impero che rendono conto al rappresentante istituzionale di turno su quel che bisogna arbitrariamente fare.
Eccolo il Capitale,presente come non mai,vecchio come il tempo nelle sue finalità,ma ringiovanito su come perseguirle,quindi capitali fissi investiti in paesi a medio sviluppo,dove il capitale varibile della mano d'opera è ben lungi dal poter avanzare rivendicazioni,nel contempo dove i diritti sono acquisiti si installa il principio della precarietà in quanto il capitale investito è anch'esso variabile,in base alla volatilità degli investimenti stessi,che abdicando sistemi Fordisti a paesi più consoni,puntando sui servizi,gallina dalle uova d'oro,di qui la svendita delle proprietà erariali e in particolare lo smantellamento dello stato sociale il passo è breve,anzi,inevitabile,profitti inimmaginabili serviti su di un piatto d'argento ai privati,la sovrastruttura creata all'occorrenza dallo Stato incaricando il privato che in quanto lavoro su commissione,beneficia della deregolamentazione dei diritti avallata dallo Stato stesso,precarizzando in quanto commissione a termine,il concetto è a mio avviso questo,in larghe linee.
Come debba reagire un Comunista a questo?Simbioticamente al Capitale,attualizzare il perseguimento della Nostra finalità.
Paolo tsl

martedì 2 ottobre 2007

a che punto siamo?

Sono in pieno accordo con voi Compagni, oramai stiamo ad i ferri corti, il Potere ci sovrasta, le decisioni che vengono prese dalle alte sfere economiche, che seguono il principio unico dell'accumulo e dell'ingordigia, vengono poi emanate da questi nostri miseri politicanti, che giocano sul come creare il più possibile, una cortina fumogena,a copertura dei loro veri intenti e peggio, la loro lotta politica è incentrata, oramai inequivocabilmente, sul come meglio aggraziarsi, come ottenere una posizione privilegiata nell'olimpo dell'impero... piccoli reietti.
Tra loro è oramai impossibile adoperare un distinguo nel gruppo dirigente di Rifondazione, hanno evitato la possibilità di cavalcare il malcontento generalizzato, per il non volersi riorganizzare, tra la necessità storica di valutare nuovi sistemi di lotta, senza abbandonare il principio Comunista, e l'ipocrisia del non rifiutare in teoria quello che in pratica si è già realizzato, hanno optato per la seconda... piccoli social democratici arrivisti...

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