sabato 22 agosto 2015

L'euro, la Grecia

la svalutazione subita dell'euro con la continua immissione di liquidità della BCE,lo fa quasi pari al dollaro,a sua volta svalutato dalle enormi immissioni della Federar, insomma carta straccia,è inevitabilmente destinato al fallimento. Le nazioni forti spingono alla non uscita degli aderenti non per lungimirante veduta comunitaria,ma per un mero interesse sciovinista,quindi specularmente alle azioni propugnate alle popolazioni, vogliono assicurarsi che come ente creditizio gli sia restituita una moneta il più possibile vicino alle proprie economie,o meglio ed è quel che sta accadendo, la possibilità che il debito venga saldato tramite l'annessione di asset, che al tracollo comunque risulteranno fondamentali per il mantenimento di una superiorità strategica.

"Anni di miseria assoluta"... questa  è un affermazione ideologica,credo che bisogna derubricare l'impossibilità di uscita non dall'Europa, ma dall'euro, le due cose non debbono andare obbligatoriamente nella stessa direzione. Oltremodo incominciare a forzare la discussione della fine della moneta unica è conditio sine qua non per non mettere definitamente in soffitta il comunismo,cominciando a togliere  alle destre e cialtroni vari,l'innesco per la cortina fumogena che innalzano senza nessuna vera credibilità, se non quella di inflazionare inopinatamernte un passaggio per la soluzione.

La possibilità .di riprendere la autonomia monetaria, avrebbe un immediata svalutazione ed un periodo di forte inflazione data la non indipendenza sistemica, ma nel lungo periodo,la possibilità di ricontrattazione debitoria,ed in particolar modo la possibilità di estinzione con valuta propria,la capacità esportative dovute proprio alla svalutazione come la capacita di attrazione di capitali esteri per un rinnovata forza lavoro a prezzi competitivi,conferirebbe alla Grecia,un altra possibilità. La società ellenica tornerebbe a lavorare entro un piano valutativo più confacente alla propria realtà produttiva e sociale.

mercoledì 19 agosto 2015

I marinai italiani, i"maro'"

Viene sempre tralasciato il nesso della situazione,ovvero della tragedia della
morte dei pescatori. Questo è sospetto,invero la situazione è opportunamente tralasciata,la opinione pubblica scientemente sviata,di modo da non approfondire oltre l'impreparazione delle nostre forze armate, anche la non legittimità di una presenza armata di difesa nazionale sopra un mezzo di proprietà privata ben fuori i confini nazionali. Ho sentito raccontare in merito anche di una risoluzione ONU (skytg24) per carità,se mai fosse ci sono in questione comunque delle regole di ingaggio,ovviamente ampiamente disattese, per non parlare oltremodo della manciata di articoli costituzionali che in caso questa fantomatica risoluzione avrebbe forzato ...insomma poco per non parlare del tutto,ed il poco ovviamente si racchiude in una difesa nazionalista di due assassini...rimanere a guardar il particolare per non annegare dell'universale.

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