lunedì 27 settembre 2010

tracce 6

lo Stato è la struttura legale della mediazione coatta tra le classi;
è una dinamica ormai in atto in ogni paese ma la rinuncia sostanziale a questa prerogativa in palese asservimento al Capitale,nel nostro paese è lampante,la riduzione alla sola accezione di repressione è la prospettiva che il Potere ha raggiunto,o vu
ole raggiungere ordinando alla Politica il piano di esecuzione nei suoi mandati.Per repressione dobbiamo intendere, dalla violenza di Genova ai condizionamenti mediatici,vederlo nel servilismo giornalistico o in quello intellettuale,nell'abbassamento culturale,nella volontà che si ritorni a mistificanti concezioni dell'uomo,alle deificazioni del potere soprannaturale del denaro.In questo lo psiconano ed il suo enturage di tirapiedi è un maestro che al Potere tanto ha fatto comodo, il continuo,sono vent'anni,centralizzare il male assoluto nella sua figura non ha fatto che deviare la vera problematica,il vero nemico,non un capitalista ma il Capitalismo,lo psiconano è un mafioso buffone, il Capitalismo è un ciclo storico dalle immense potenzialità,potenzialità queste ormai da tempo espresse ed ormai consunte,il suo declino è inesorabile ed evidente,le sue capacità di sviluppo sono terminate,quel che adesso chiede per la sua sopravvivenza è la completa dissoluzione degli Stati per mercificare tutto quel che è rimasto,le pensioni,i diritti,la sanità,l'uomo stesso,deve divenire semplice appendice del profitto.Lo psiconano non è più desiderato dal Potere..punto..l'immobilismo istituzionale che crea con i suoi interessi in tempo di crisi non è più ben voluto,le sue aperture sempre sul crinale del suo tornaconto nei confronti della Libia e della Russia non sono più accettabili e riconducibili in un quadro del "bene occidentale".Allora,siamo sicuri che il pd (ho sentito Ichino che apriva alla scelta di Marchionni) di Di Pietro che a me personalmente Compagni le sue prospettive di legge e ordine fanno sentir odor di fascismo,sono veramente in grado di opporsi al Potere o ne saranno le ennesime escrescenze?Se ci uniamo tutti .....

sabato 11 settembre 2010

tracce 5 (biopotere)

Parto con una mia personale esperienza dalla quale poi

ho cercato di trarre risposte.


Più di vent’anni or sono mia madre venne da me per

regalarmi un polsino (da tennista) con sopra raffigurato

il “Che”, e non è che lo avesse acquistato in una

occupazione o manifestazione che sia, ma in un

tabaccaio,

avevo tredici anni, vaghe idee sul rivoluzionario ma

metterlo su un polsino mi sembrava quantomeno strana.


Gli stessi tempi nei Ghetti di Primavalle quelli dalle

strade sempre bagnate, avevo un mio amico di quelli

tosti, tipo da stadio, da spranghe odio e razzismo, si

faceva chiamare il “Che Guevara” ( non una divagazione

del singolo frutto dei miei ricordi , già che tutt’oggi mi

hanno parlato di gruppi neo fascisti che al “Che”

rispondono perché no) oggi come allora mi chiedo un

Rivoluzionario Comunista ridotto a questo?

Cosa porta le masse a considerarlo una merce, ad uso e

consumo di chicchessia? Io al "Che" ho dato un senso

indelebile, l’ho stampato a fuoco sul mio corpo e quella

immagine fa parte di me e morirà con me,

e la risposta alla domanda è da rilevarsi nel

condizionamento che il Potere adopera sulle genti e che

si ramifica ovunque , anche nell’ involontario quanto

banale polsino.

Vengo al dunque, la possibilità che il Capitalismo ha di

condizionare la vita del singolo è devastante, questo

intendo nell’accezione di “biopotere” la possibilità dello

stesso di cambiare biologicamente gli istinti innati , le

passioni, ogni pulsione soggettiva viene

immancabilmente forzata ed immessa all’interno del

flusso merceologico ,si oggettiva costantemente in un

qualcosa che sia di uso e consumo, oggetti che in quanto

già dati non necessitano di riflessioni , a quel punto non

è importante che si chiamino Guevara, rivoluzione o

libertà, alla bisogna possono essere consumati o gettati

via senza drastiche conseguenze.


Su questo potrei consigliare la lettura di “L’ antiedipo” di

Guttari/ Deleuze o “Eros e civiltà” di Marcuse ,quelli che

personalmente hanno atratto maggiormente il mio

interesse

Cerco oltremodo di sintetizzare: hai mai visto una

pubblicità televisiva per i prodotti dei bambini?

È devastante, io li impiccherei, parla direttamente , è

rivolta in prima persona al pupo lo incita ad entrare nel

sacro mondo dell’avere lo indirizza verso una formazione

( in quell’età forma le sue solide basi) che del suo essere

non saprà proprio che farsene se non lo troverà in

vendita al supermercato,

i genitori?

Probabilmente a lavoro per guadagnare quel tanto per

comprare al bimbo il suo essere, convinti (chissà da chi)

delle proprietà educative della tv e ciechi fronte alla sua

violenza.

La scuola è la culla delle menti e da allora via con le

rivisitazioni storiche, mai parlare di Stalingrado e del suo

valore storico fronte alla sconfitta del nazi-fascismo,mai

parlare che se non fosse stato per la guerra partigiana la

liberazione anglo-americana sarebbe stata una

occupazione (più di quel che è stata)ormai stiamo ai

quiz una formazione a quiz ,persino l’ammissione dei

dottorandi in medicina è stata ridotta a ciò , fronte a

milze e cistifellee si misura la loro sapienza nell’attualità

mondana,il piattume che ne consegue è evidente.

Nel sistema multimediale si contano le parole più in voga

per metterle in bocca ai politicanti di turno(Berlusconi

che parla di rivoluzione).

Potrei portarti una quantità di esempi infinita ma oltre

che diventare logorroico perderemmo il nesso , che

rimane il condizionamento del Potere che si adopera in

ogni direzione atta al di scioglimento della soggettività

all’interno dell’oggettivazione capitalistica, una

condizione che rende le masse individualistiche

nell’eterna ricerca di quel qualcosa disciolto nei mille

rivoli del mercato capitalistico.

La “consapevolezza” della quale tu parli non “affiora”

proprio in virtù di questo,tutto è portato all’interno del

ventre molle del Potere costituito,tutto è codificato nelle

sua membra,ogni pulsione liberatoria,rivoluzionaria,la

condizione umana in se è già istruita,condizionata nel

suo intimo,indirizzata nei canali precostituiti.


Sono assolutamente d’accordo riguardante la chiara

conclusione del ciclo storico del Capitalismo,più volte

faccio cenno a questo nelle mie tracce,ma più questo è

palese e più il Potere rafforza il suo potenziale

condizionante,ovvero il bio-potere integralizza il suo

modus operandi ,è proprio in virtù della sua debolezza

strutturale che intensifica la sua capacità mistificatoria

lasciando liberi i canali di sfogo, di conflitto che in realtà

rimangono al suo interno,quali potrebbero essere i flussi

reazionari della Lega,beceri ignoranti che parlano del

nulla,un nulla tanto grato al Potere.

La dissoluzione delle classi la frammentazione del

Lavoro e l’appiattimento politico è contestuale alla

frantumazione delle soggettività, è la risultanza del

capillare e sistematico condizionamento atto alla

produzione di quell’uomo nullo all’interno di quella

rappresentazione mistica del mercato e alle sue

deificate virtù.

Dire che “il capitalismo non sa assolutamente cosa sta

facendo" è un’errore concettuale,sono proprietari di

tutti

i circuiti informativi,tradizionali e non,dei mass-

media,delle case editrici e dei testi scolastici,hanno una

classe politica (internazionale) confacente ed

asservita,hanno tutti i canali per coprire le loro

nefandezze,persino delle guerre sanguinarie divengono

missioni di pace. Ed è certo che parliamo di una classe

che cerca di sopravvivere,ma ha ancora,fuori da ogni

demagogico “piano diabolico” una potente Struttura in

grado di mantenerla anche trascinando con se l’intero

sistema,vuoi per le devastazioni socio/culturali,vuoi per

le devastazioni ambientali ,vuoi per qualsiasi cosa ne

trarrà profitto,un profitto sempre più misterioso alle

masse in balia del nulla strutturato attorno ad

esse,anche le conseguenze più devastanti sapranno

essere giustificate a loro piacimento spingendo il

dissenzo ovunque fuorchè fuori dal Sistema ,e questo

molto prima che la nostra voce possa arrivare ,e se noi

piuttosto che inseguirel’attualità, non riusciamo a

comprenderne le dinamiche ,se non sappiamo riportare

Marx nella concezione dell’oggi,qualsiasi prassi anche

legittima si spegnerà.

Basilea 3

Basilea 3??A cosa servono?che tipo di accordi sono?Basilea 1e2 alle quali serve un superamento a cosa sono servite?la 1 troppo rigida e la 2 troppo flessibile?Chi controlla ,le società di reeting?Quali quelle dell'ultimo collasso?Quanti soldi hanno le banche?quanti ne possono prestare?Dove è la garanzia che questi prodotti non finiscano nei depravati circuiti finanziari?E dopo che l'economista di turno,non Trentamonti che non lo è,ci avranno donato la loro arte nell'annoverare numeri senza senso,mai menzionando la vera origine della crisi che è ben lontana dalle risultanze finanziarie,che ne è solo il proseguimento,e che è spicciatamente delineata nelle stesse domande che gli abbiamo posto.Dobbiamo porre il quesito centrale dato che la domanda oltremodo è politica.....ossia..perchè nelle vostre stupende democrazie comandano le Banche?con i vostri Basilea,Signoraggi e mercati globali dove volete portarci?Se questo è un capitalismo che abbisogna per ricreare la circolazione del denaro in ingenti sovvenzionamenti e redistribuzioni creditizie,è un Capitalismo fonte di sviluppo?Daccapo...fronte al quantitativo di merce smisurata che si produce....parimenti dove è il Capitale circolante

sabato 4 settembre 2010

Parlando di post-modernità

Se vero è che sia un metodo sbrigativo per enucleare la Storia,difatti non vi è alcun evento che lo possa contraddistinguere,quale potrebbe essere la Rivoluzione francese per l'Illuminismo o la Rivoluzione industriale per la Modernità,altrettanto vero è che sia di gradimento al Potere per celebrare un nuovo che non esiste,o parimenti alle sinistre di vario titolo in seria difficoltà identitaria, si ingegnano a trovare un nuovo inizio,evidentemente per liberarsi di un passato troppo ingombrante per partecipare al banchetto dei liberisti.
Ma..ed è qui che pongo il mio personale rilievo,il perchè avvenga che nell'attuale presente si viva all'interno di una vulgata oscurantista nel silenzio generale.
Il cambio epocale potremmo riscontrarlo nella metodologia utilizzata dal Capitalismo nell'affrancamento delle genti,nella produzione dell'individuo stesso,il ritorno all'astrattismo,alla metafisica pre-marxista è il discioglimento del materialismo storico in un vuoto concettuale,un vuoto che viene creato capillarmente e scientificamente nel reindirizzamento del desiderio in canali precostituiti,prendendo spunto da "l'antiedipo"(Deleuze/Guttari) parlo di decodificazioni delle pulsioni soggettive ed una conseguenziale codificazione oggettiva nei beni di consumo individuali,ossia la complessità umana viene ridotta in un Unicum interno al corpo capitalista,ogni pulsione liberatoria,rivoluzionaria viene indotta tramite l'educazione famigliare,la scuola,i mass-media all'interno,sopra un binario già in essere che porta le persone ad individualizzarsi nella ricerca di quella soggettività disciolta in beni materiali,una eterna ricerca che non approderà mai a nulla,perchè,per l'appunto,è in un nulla concettuale che si trova.
Se così stanno le cose,è possibile mi chiedo,che l'evoluzione Capitalistica in una sorta di bio-potere in grado di creare un vuoto storico fronte alla sua sopravvivenza,possa essere sunto nella accezione post-modernità?

Bio-potere (Tracce di argomentazioni in rete..)

[....] Il piano di lettura di Marx è incontestabile,

nella crisi che da periodica è divenuta strutturale si dispiega oggi come non mai tutto il potenziale conoscitivo della sua analisi.

Sono in pieno accordo con i punti da te argomentati,ed anche ponendo varianti o specifiche ci ritroveremmo esattamente al medesimo approdo.

Le condizione Ottocentesche nella quale il liberismo vuole rigettare il lavoro è assolutamente intellegibile nelle carni di un Capitalismo ormai a conclusione della sua fase storica.

Qel che io cerco di porre in rilievo non è questo, non il fine ma il mezzo del quale il Potere si serve perchè ciò possa realizzarsi.

Le risultanze finali,ovvero l'appropriazione indebita rimane il concetto portante della sovrastruttura,ma il mezzo del lavoro come realizzazione non è più un Unicum, ma bensì il terminale di concatenazioni di strutture,ed è qui che la classe dominante cancella l'ampiezza del materialismo storico di Marx per trascendere in una sorta di meta-capitalismo,che già in altra occasione ho definito (più propriamente) come bio-potere o molecolare,ed è qui che si perde nell'impotenza la massa.

Dove è finita la soggettività conflittuale,la coscenza di classe? O quantomeno la coscenza dell'uomo sui generis è ora disposta consensualmente all'asservimento? L'accezione di post-modernismo che a ragione viene contestata in forza alle non rotture atte ad un cambiamento Storico,quale sono state la Rivoluzione francese per l'Illuminismo o la Rivoluzione industriale per la Modernità,la vedo altrsì confacente al cambio strutturale nel condizionamento che il Capitalismo è riuscito a mettere in essere,comunque un rilievo non marginale dell'evolversi storico.

Il condizionamento abbraccia (nella cultura occidentale) il tutto, c'è un'indirizzamento del desiderio in canali precostituiti,prendendo spunto da "l'antiedipo" (Deleuze/Guttari) parlo di una decodificazione delle pulsioni soggettive ed una conseguenziale codificazione oggettiva in beni di consumo individualisti,ossia la complessità umana viene ridotta capillarmente e scientificamente in un Unicum interno al corpo del Capitale.

Ogni pulsione liberatoria o rivoluzionaria viene indotta,tramite l'educazione genitoriale,la scuola,i mass-media,all'interno,sopra un canale precostituito,che porta le persone ad individualizzarsi nella ricerca di quella soggettività disciolta in beni materiali,una eterna ricerca che non approderà mai a nulla,perchè è in un Nulla concettuale che si trova.

Che il meta-capitalismo,con le sue creazioni di valore dal nulla (ci dicono dallo scambio mercantile,dalla finanza..scicchezze ribatto) sia al suo culmine lo ha ben rilevato l'ultima crisi,ma che sia ben lungi dall'abbandonare questa linea è vero come è vero che il Potere voglia tornare al materialismo di Marx (avvalorandone la tesi scentifica) utilizzando quei metodi Ottocenteschi per creare il plusvalore atto a compensarne le voragini strutturali,daccapo il Capitalismo sa bene quel che sta facendo,ma la gente,le masse? Se noi non riusciamo a smantellare la produzione di fatto dell'Essere,la produzione di quell'uomo creato fittiziamente dal bio- potere,tutto questo avverà comunque,anche se ci porterà sul baratro,una soggettività Comunista per essere forte non può prescindere da questo,altrimenti non ci rimarrà che dire fronte alle ceneri un malinconico "noi lo avevamo detto".



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