giovedì 4 ottobre 2012

Quattro denari

Manca la concezione dell'Uomo,dove è arrivato e dove vuole essere portato,
in questa fase storica di congiunture imprevedibili e di un capitalismo novecentesco ansimante servirebbero personaggi che si elevano oltre la cortina relativistica,
ma a mio parere proprio questa gente non c'è,nella perdita assoluta di prospettiva si innalzano gli arringatori di folle con i loro concetti da quattro denari.

giovedì 27 settembre 2012

democrazie rappresentative

Ma che mi prenda un colpo,che venga oggi fuori la giunta laziale è solo un'accidente,in realtà è uso comune per tutti,è il sistema che si autoalimenta ,la natura è si nella mancanza di limpidezza nei vari bilanci, ma il principio sta nell'abuso di democrazia rappresentativa all'interno di dinamiche che di questa se ne fa uso e consumo solo per rincoglionire le masse con quella crocetta,quella inutile crocetta,vedere parlamentini ovunque per vidimare decisioni già avallate altrove ne ho piene le tasche,possibile che non si comprenda l'inutilità di determinate istituzioni o meglio il loro ormai irrefrenabile ampliamento sino all'inconcepibile? 
Questo è il germe del tanto acclamato federalismo per cui chiamiamo governatore un semplice contabile a specchio dei ben più potenti Governatori americani che gestiscono uno Stato,si danno fondi illimitati a gentucola non per la gestione di chissà quale potere in realtà inutile ed insignificante ma per la continua alimentazione di un menagment nazionale del tutto fuori dallla realtà da almeno un ventennio.
 Lo spacchettamento formale del Potere politico ha la stessa ragion d'essere della divisione dei sindacati o della individualizzazione del mercato-contratti del lavoro,questi ultimi servono ad una sorta di liquefazione della forza conflittuale ,la prima alchè questa forza rimanente si scagli contro mille rivoli del Potere costituito. 
Nel mondo in cui le forze centrifughe della globalizzazione accentrano sempre di più in mano di pochi il Comando qualsiasi sminuzzamento della entità contraente è un modo per calarsi le braghe,ed a protezione di ciò a giustificare questo c'è la loro democrazia.Abbiamo le possibilità tecniche per appropriarci di una democrazia partecipativa escludendo ogni fascia tricolore da indossare all'ennesima inutile inaugurazione.

venerdì 6 aprile 2012

Alienazione e contestazione

La alienazione è ben lungi dal rimanere legata esclusivamente alle ore della vendita della mano d'opera così centrale nel conflitto sociale novecentesco,
la possibilità che entità non più riconducibili a fattori di produzione materiale siano divenute il mantra del Potere, condiziona indissolubilmente il nostro essere in tutta la sua espressione vitale,
il condizionamento inderogabile dell'azione legislativa delle entità statuali in considerazione delle dinamiche finanziarie globalizzate getta il divenire sociale in una realtà precaria ove ogni certezza cessa di esser tale ,ogni certezza è alienata al potere divinatorio dei mercati,
ogni individuo nella sua solitudine dell'uomo globalizzato disegnato dal liberismo si trova indissolubilmente legato all'interno di contingenze incontrollabili che permeano l'intero arco vitale,
sia diretto, nell'ottenimento di una occupazione e relativo salario dignitoso all'interno di una dialettica signore-servo nella storia moderna mai così inconciliabile fronte alle forze in gioco , dall'una universali nella oligarchia dei signori,dall'altra miseramente individuali nello smarrimento del servo perdutosi nello svanimento delle grandi narrazioni ,
sia indiretto trovandosi suo malgrado un mero ingranaggio all'interno della sovrastuttura che lo vuole dinamicamente portatore di messaggi e linguaggi legati al mercimonio senza fine.
Dir solo "basta" non serve a nulla, lo dimostrtano varie rappresentazioni e contestazioni, anche quella ben nota degli indignatos" spagnoli pur nella loro riformatrice articolazione dialettica hanno come principio il "basta" e si perdono nell'indifferenza del Potere che si trincera dietro la impossibilità operativa di fronte alle forze globalizzanti,
oppure le violente e legittime contestazioni localiste come ad esempio il "no-tav" che dicono "basta" settariamente alla espropriazione del bene pubblico diviene una singolarizzazione di fronte a forze che si pogono come oggetive, universali.
L'unico principio rimane quello di riuscire a mettere in discussione non l'attuale congettura ma l'intero comparto Capitalistico , perchè l'una è la inevitabile conseguenza dell'altra,
se pur si tornasse per grazia divina in uno stadio precedente il suo naturale sbocco rimarrebbe questa situazione attuale.
Purtroppo la ragione Storica che ha sempre considerato il sovvertimento di questo ed ha dato forza alle masse si è macchiata di atrocità dalle quali non si è stato in grado di porre un distinguo.....ma rimane l'unico piano di lettura del quale servirsi per dare realtà allo smarrimento generalizzato .

martedì 27 marzo 2012

Lavoro e guerra, art.18 e mercenari ammazzati.

Il diritto al lavoro è legge prima in Costituzione, la guerra è bandita dalla stessa Carta,
le coperture semantiche delle leggi in delega alla Carta ne danno legittimità formale,
la leggittimità formale raggiunta con artefizi linguistici non ha la forza di cancellare la realtà ,
o si cancella la Carta nella sua realtà o sono mistificazioni,
le mistificazioni alla realtà della Carta Costituzionale sono sostanzialmente pronunciazioni illegali,
uno Stato illegale alla sua forma costituzionale è uno Stato illegittimo,
uno Stato illegittimato dal suo modus operandi è uno Stato illegale,
uno Stato che obbliga la cittadinanza all'ottemperanza di obblighi in una condizione di illegalità lo fa violentandola,
una cittadinanza violentata è una cittadinanza che deve rivoltarsi,
il violentato ha legittimità nel rivoltarsi al violentatore,
l'unica rivolta che porta il fine dello stabilimento dei diritti sociali ed individuali si chiama Rivoluzione.

Il papa e il suo marxismo.

Il marxismo che si permea all'interno del materialismo storico e analizza scientificamente il divenire della produzione sociale in virtù di quella materiale è stata e rimane una costante, evidentemente l'incedere della Storia non ha invalidato la teoria ma ne ha fatto uso, nel bene e nel male,quindi assolutamente reale in tutte le sue evoluzioni ed involuzioni semmai negate o avvalorate dal manifestamente reale divenire dell'uomo.....il papa è il massimo esponente del cristianesimo che si assurge a verità nella trascendenza divina di una entità soprannaturale....
di quale realtà parla il sommo sacerdote?

giovedì 22 marzo 2012

Liberisti e soggettività.


Questo governo di liberisti professionisti è certamente il preludio di una tecnocrazia che non può certo badare alle vicissitudini e tempi della democrazia parlamentare, che verrà tenuta solo come arpello per le saghe paesane,o come guardiano dell'etica che si dovrà tenere fronte al nuovo ordine, scenario apocalittico o forse no, certo la sottomissione dei sistemi sociali alla realtà fittizia dei mercati non sono certo dei buoni presagi, già si innalza la bandiera del risparmio fronte al nuovo ribasso dello spread, quantificato certo in un paio di finanziarie ma a quale prezzo questo è già da fondo titolo, si mira al risultato dimenticando che questi è una apparenza rispetto alla verità del suo conseguimento.
Lo stesso può ben valere per il pareggio di bialancio in legge costituzionale di cui così tanto si glorifica ma di cui così poco si parla, le sue conseguenze saranno benevole per l'azienda stato ma terrificanti per il sistema sociale così variabile da divenire difficilmente quantificabile all'interno di un bilancio, e presumibilmente abbandonato alle forze dei singoli.

Ritrovare la soggettività dove accogliere questa singolarità perduta ricorrendo al concetto di alienazione marxiana fronte allo sfruttamento totalizzante ed aprire uno scenario culturale e materiale dove concepire il conflitto senza riconoscere l'opposto se non nella profonda negazione della libertà.


L'intuizione.

Purtroppo l'intuizione di Rousseau che entrerà prepotente nella Francia illuministica e rivoluzionaria, percorrendo le massime ateniensi non è custode dello sviluppo inerente al dispiegarsi della volontà particolare con l'accidente universale del Capitalismo maturo,una contraddizione che ci accompagna ai nostri giorni.Sin tanto che nell'accidente l'universale riesce a trovare la sua realizzazione,la volontà popolare coincide con quella particolare del sistema produttivo capitalistico, quando questo cade nella contradiizione dell'empasse produttivo e redistributivo la capacità contrattualistica del popolo le è alienata in virtù della oligarchia creatasi all'interno del Sovrano realizzatosi

Informazioni personali