domenica 20 dicembre 2009

8 marzo

Questa società falsomoralistica ormai svuotata di ogni valore sociale, sottomessa al consumismo che sottolinea a festa una ricorrenza dramamtica di un fatto storico del quale in questa giornata bisognerebbe trarne beneficio per nuove domande in ulteriori dibattiti, soprattutto sul perché l'emancipazione della donna si sia arrestata di fronte alla violenta e classista architettura maschilista inglobandosi in essa invece di scardinarla con la potenza di pensieri che sono intrinseci della donna, l'appiattirsi allo status quo della donna degenerandosi e rendendosi uguale al "maschio" accontentandosi nell'essere tale è una parziale sconfitta per chi deve essere libero da ogni reatà precostituita, parziale in quanto tanti traguardi ottenuti sino allo stallo sono di buon auspicio per una nuova società, un mondo diverso.
E' per questo che l'8 marzo deve essere una ricorrenza laica di assoluto rilievo, giornata in cui riflettere su cosa siamo, su come ci cambiano, su perché questo avvenga e sul come si possa fare per evitarlo e si possa riportare l'uomo come centralità universale senza distinzioni per ceto, razza, religioni, sesso, tutti epiteti di una società declinante.
L'importanza dell'essere è un valore assoluto non un'alternativa.

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