giovedì 27 maggio 2010

La crisi e la menzogna

Ci siamo trovati in una devastante ed incontrollata crisi dei mercati , ne siamo dentro , ne siamo fuori , ogni tanto si bruciano centinaia di miliardi di dollari/euro..brucimo i soldi ? La prima immagine che mi viene in mente quando sento queste notizie è di una allegra comitiva di opulenti individui che sogghignano dementi mentre gettano in un imponente fuoco la pace, il diritto, la rivoluzione, il futuro, ma accompagnando il tutto da stridule risate compiaciute non si accorgono che il puzzo, che lentamente si innalza denso e palpabile nello scenario di un deserto senza fine è quello delle loro carni.Bruciamo i soldi...quali? Di chi? E quando il mercato azionario sale vuol significare che questi denari vengono creati? Da dove?Stiamo alla feticizzazione del denaro, alla sua reificazione, nell' Occidente il denaro è divenuto Dio.Non ho la pretesa di delineare la veritas, non ho i mezzi per poterlo fare e quindi cercherò di navigare a vista nel tracciare una linea nel tentativo di sbugiardare coloro i quali, invero tutti, hanno asserito l'assoluta eccezionalità ed imprevedibilità dell'accaduto, come fosse un temporale in piena estate.Ma quale temporale, questa è una tempesta di proporzioni bibliche che prima di scatenarsi tuonava minacciosa all'orizzonte, difatti le crisi del Capitalismo sono endemiche, contingenze periodiche ed inevitabili, è la costante della caduta tendenziale del saggio del profitto [Marx "il Capitale"] patologia insita nella natura della produzione senza scopi se non il fine ultimo dell'appropriazione indebita del plusvalore,profitto per pochi sopra il sudore di tutti.Bisogna cominciare da lontano, dal grande e stupendo movimento sessantottino, alle sue premesse di libertà, uguaglianza e disincanto dal potere,che stava aprendo una nuova stagione illuministica, della quale allora imprigionati nel dogma sovietico non seppero raccoglierne l'immenso potenziale rivoluzionario,mentre il potere lo riassorbiva lentamente all'interno, con laviolenza repressiva e la concessione di diritti sino ad allora alienati per costituire democrazie più comlete, già, ma pur sempre le loro..democrazie.E'in questo momento storico nel quale possiamo collocare l'inizio di quella rivoluzione tecnologica che il Capitalismo ha fatto propria travestendosi da buon samaritano,benefattore redento del suo peccato originale.Quella rivoluzione tecnologica che ha smantellato la produzione Fordista/Taylorista,innovazioni continue che hanno cambiato la natura stessa dell'uomo occidentale, rendendo palese ed inesorabile il collasso dell'Impero Sovietico, incapace di liberarsi dai gagli dogmatici e dalle ingessature dell'apparato, fattori che della rivoluzine d'Ottobre non mantenevano che il mito, un Capitalismo burocratizzato che già provato dalle sua incongruenze non ha retto l'onda d'urto dell'innovazione.[E.Severino "il declino del capitalismo"]Da allora la piega liberista si è sviluppata senza più freni, dispiegando tutto il suo potenziale tecnologico, organizzativo, mediatico,sono stati smantellate tutte le organizzazioni partitiche che suolevano riferirsi ad una conflittualità al Capitale, la macchina del profitto trainata dalla cultura dell'elite statunitense a posto fine a quel che si ama dire "grandi narrazioni" è cadute la mannaia reazionaria sopre le culture ideologiche, fuorchè quella più confacente al potere, che poteva innalzare ad assoluto la sua diideologia, becera e devastante,che la Natura Umana asooggettata al suo nuovo Dio, ridotta a comparsa di fronte al Capitalismo, che trova la sua apologia nella Scula di Chicago di Milton Friedmanche riesuma e volgarizza procedure di shmittiana memoria.[N.Klein "schok economy"]Si apre la stesura dell' enciclopedia della menzogna, dove si sancisce la fine della storia, il confitto sociale un retaggio del passato, la rivoluzione tacciata di terrorismo ed il riformismo multitudinario represso con una inaudita violenza (Genova 2001).Questi sono alcuni dei passaggi cruciali dai quali nell'ultimo decennio del '900 il Capitalismo si è potuto e saputo ergere ad unicum, la speranza della civiltà gettata in un vortice che della stessa civiltà non ha ragione nel suo modus operandi se non quella dell'astrazione indiscriminata ed arbitraria del profitto,conseguenza inevitabile sono le continue deragolamentazioni,privatizzazioni, guerre predatorie e creazioni di monete uniche con scopi espansionistici.Nulla resiste alla menzogna Imperialista, avanza inarrestabile fagocitando diritti naturali e costituzionali dell'uomo, religioni, trdizioni secolari, confini e stati, la politica che segna la sua resa incondizionata, nelle Destre compiacenti e coluuse intmamente e nelle Sinistre disperse nella loro ottusità.Da qui alla crisi attuale il passo è ormai imminente ed è tutt'altro che di matrice economico-finanziaria.Il Capitale ormai scevro da ogni obbligazione sociale si sposta senza vincoli in oni dove delocalizzando in luoghi abasso costo, tanto basso quanto i diritti dei lavoratori a loro annessi, una sorta di sfruttamento ottecentesco, ed inscena una flessibilità ed una precarizzazione selvaggia, a seguito di una modernizzazione dell'apparato industriale Occidentale ove la tecnologia ha dato modo tramite la computerizzazione di allentare il sistema alienante delle macchine sull'uomo, ma ha reso l'uomo un surplus, se consideriamo l'operaio tradizionale, invero all'operaio postmoderno, rappresentato principalmente nei servizi tecnologici, resosi soggetto individuale estraniandosi dalla soggettività sociale, si presenta un'alienazione totale, la vita stessa gli è alienata, al servizio del capitale cognitivoSiamo di fronte ad un sistema produttivo senza precedenti,grazie alla delocalizzazione e sfruttamento predatorio per i beni materiali da una parte, e dall'altra dalla produzione di beni astratti, quali le comunicazioni, gli affetti, i servizi alla conoscenza del capitale cognitivo, ma questo data l'inerzia della politica e la natura rapace del Capitalismo non è stato accompagnato da una equità sociale e da una ridistribuzione.Era già in ventre la crisi quando si è ricorsi inebediti al capezzale del morituro lirerismo offrendogli la medicina del credito al consumo.Accordibancari internazionali nel 1998 (l'Italia nel 2006) ratificando Basilea1 e Basilea2 [M.D.Luna/A.Miclavez"Euroschiavi"] davano la possibilità alle banche di prestare denaro avendo la sola copertura patrimoniale tra l' 1'6% ed il 12%, una vite senza fine di ricchezze inesistenti gettate sul mercato reale per tornare a respirare tramite agenzie finanziarie, venute alla luce come margherite in primavera, mutui senza garanzie e prestiti a pronto firma.I famosi subprime,i derivati e quant'altro sono conseguenziali, forme criptiche che il sistema finanziario ha inserito a garanzia,copertura o speculazione di denaro senza valore.Come si poteva pensare che tutto questo non sarebbe degenerato in una crisi senza precedenti?Che a questa semplice domanda i governanti mondiali di ogni crisma non hanno dato risposta spero lo si possa delineare dall'analisi ora esposta, troppo collusi, troppo facente parte dell'apparato, con le loro democrazie malate ed oligopoliste, con le loro società di reting che garantiscono solo se stesse, con le loro vesti da pavoni di nuovi zar, nuovi duce o nuovi crociati che dir si voglia.Noi Compagni con il nostro immenso bagaglio storico e culturale possiamo e dobbiamo dare una risposta,non assistaiamo imbelli alle grida d'aiuto dei Compagni Ellenici.I nostri bimbi ci guardano. Paolo tsl

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