sabato 4 settembre 2010

Bio-potere (Tracce di argomentazioni in rete..)

[....] Il piano di lettura di Marx è incontestabile,

nella crisi che da periodica è divenuta strutturale si dispiega oggi come non mai tutto il potenziale conoscitivo della sua analisi.

Sono in pieno accordo con i punti da te argomentati,ed anche ponendo varianti o specifiche ci ritroveremmo esattamente al medesimo approdo.

Le condizione Ottocentesche nella quale il liberismo vuole rigettare il lavoro è assolutamente intellegibile nelle carni di un Capitalismo ormai a conclusione della sua fase storica.

Qel che io cerco di porre in rilievo non è questo, non il fine ma il mezzo del quale il Potere si serve perchè ciò possa realizzarsi.

Le risultanze finali,ovvero l'appropriazione indebita rimane il concetto portante della sovrastruttura,ma il mezzo del lavoro come realizzazione non è più un Unicum, ma bensì il terminale di concatenazioni di strutture,ed è qui che la classe dominante cancella l'ampiezza del materialismo storico di Marx per trascendere in una sorta di meta-capitalismo,che già in altra occasione ho definito (più propriamente) come bio-potere o molecolare,ed è qui che si perde nell'impotenza la massa.

Dove è finita la soggettività conflittuale,la coscenza di classe? O quantomeno la coscenza dell'uomo sui generis è ora disposta consensualmente all'asservimento? L'accezione di post-modernismo che a ragione viene contestata in forza alle non rotture atte ad un cambiamento Storico,quale sono state la Rivoluzione francese per l'Illuminismo o la Rivoluzione industriale per la Modernità,la vedo altrsì confacente al cambio strutturale nel condizionamento che il Capitalismo è riuscito a mettere in essere,comunque un rilievo non marginale dell'evolversi storico.

Il condizionamento abbraccia (nella cultura occidentale) il tutto, c'è un'indirizzamento del desiderio in canali precostituiti,prendendo spunto da "l'antiedipo" (Deleuze/Guttari) parlo di una decodificazione delle pulsioni soggettive ed una conseguenziale codificazione oggettiva in beni di consumo individualisti,ossia la complessità umana viene ridotta capillarmente e scientificamente in un Unicum interno al corpo del Capitale.

Ogni pulsione liberatoria o rivoluzionaria viene indotta,tramite l'educazione genitoriale,la scuola,i mass-media,all'interno,sopra un canale precostituito,che porta le persone ad individualizzarsi nella ricerca di quella soggettività disciolta in beni materiali,una eterna ricerca che non approderà mai a nulla,perchè è in un Nulla concettuale che si trova.

Che il meta-capitalismo,con le sue creazioni di valore dal nulla (ci dicono dallo scambio mercantile,dalla finanza..scicchezze ribatto) sia al suo culmine lo ha ben rilevato l'ultima crisi,ma che sia ben lungi dall'abbandonare questa linea è vero come è vero che il Potere voglia tornare al materialismo di Marx (avvalorandone la tesi scentifica) utilizzando quei metodi Ottocenteschi per creare il plusvalore atto a compensarne le voragini strutturali,daccapo il Capitalismo sa bene quel che sta facendo,ma la gente,le masse? Se noi non riusciamo a smantellare la produzione di fatto dell'Essere,la produzione di quell'uomo creato fittiziamente dal bio- potere,tutto questo avverà comunque,anche se ci porterà sul baratro,una soggettività Comunista per essere forte non può prescindere da questo,altrimenti non ci rimarrà che dire fronte alle ceneri un malinconico "noi lo avevamo detto".


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