sabato 11 settembre 2010

tracce 5 (biopotere)

Parto con una mia personale esperienza dalla quale poi

ho cercato di trarre risposte.


Più di vent’anni or sono mia madre venne da me per

regalarmi un polsino (da tennista) con sopra raffigurato

il “Che”, e non è che lo avesse acquistato in una

occupazione o manifestazione che sia, ma in un

tabaccaio,

avevo tredici anni, vaghe idee sul rivoluzionario ma

metterlo su un polsino mi sembrava quantomeno strana.


Gli stessi tempi nei Ghetti di Primavalle quelli dalle

strade sempre bagnate, avevo un mio amico di quelli

tosti, tipo da stadio, da spranghe odio e razzismo, si

faceva chiamare il “Che Guevara” ( non una divagazione

del singolo frutto dei miei ricordi , già che tutt’oggi mi

hanno parlato di gruppi neo fascisti che al “Che”

rispondono perché no) oggi come allora mi chiedo un

Rivoluzionario Comunista ridotto a questo?

Cosa porta le masse a considerarlo una merce, ad uso e

consumo di chicchessia? Io al "Che" ho dato un senso

indelebile, l’ho stampato a fuoco sul mio corpo e quella

immagine fa parte di me e morirà con me,

e la risposta alla domanda è da rilevarsi nel

condizionamento che il Potere adopera sulle genti e che

si ramifica ovunque , anche nell’ involontario quanto

banale polsino.

Vengo al dunque, la possibilità che il Capitalismo ha di

condizionare la vita del singolo è devastante, questo

intendo nell’accezione di “biopotere” la possibilità dello

stesso di cambiare biologicamente gli istinti innati , le

passioni, ogni pulsione soggettiva viene

immancabilmente forzata ed immessa all’interno del

flusso merceologico ,si oggettiva costantemente in un

qualcosa che sia di uso e consumo, oggetti che in quanto

già dati non necessitano di riflessioni , a quel punto non

è importante che si chiamino Guevara, rivoluzione o

libertà, alla bisogna possono essere consumati o gettati

via senza drastiche conseguenze.


Su questo potrei consigliare la lettura di “L’ antiedipo” di

Guttari/ Deleuze o “Eros e civiltà” di Marcuse ,quelli che

personalmente hanno atratto maggiormente il mio

interesse

Cerco oltremodo di sintetizzare: hai mai visto una

pubblicità televisiva per i prodotti dei bambini?

È devastante, io li impiccherei, parla direttamente , è

rivolta in prima persona al pupo lo incita ad entrare nel

sacro mondo dell’avere lo indirizza verso una formazione

( in quell’età forma le sue solide basi) che del suo essere

non saprà proprio che farsene se non lo troverà in

vendita al supermercato,

i genitori?

Probabilmente a lavoro per guadagnare quel tanto per

comprare al bimbo il suo essere, convinti (chissà da chi)

delle proprietà educative della tv e ciechi fronte alla sua

violenza.

La scuola è la culla delle menti e da allora via con le

rivisitazioni storiche, mai parlare di Stalingrado e del suo

valore storico fronte alla sconfitta del nazi-fascismo,mai

parlare che se non fosse stato per la guerra partigiana la

liberazione anglo-americana sarebbe stata una

occupazione (più di quel che è stata)ormai stiamo ai

quiz una formazione a quiz ,persino l’ammissione dei

dottorandi in medicina è stata ridotta a ciò , fronte a

milze e cistifellee si misura la loro sapienza nell’attualità

mondana,il piattume che ne consegue è evidente.

Nel sistema multimediale si contano le parole più in voga

per metterle in bocca ai politicanti di turno(Berlusconi

che parla di rivoluzione).

Potrei portarti una quantità di esempi infinita ma oltre

che diventare logorroico perderemmo il nesso , che

rimane il condizionamento del Potere che si adopera in

ogni direzione atta al di scioglimento della soggettività

all’interno dell’oggettivazione capitalistica, una

condizione che rende le masse individualistiche

nell’eterna ricerca di quel qualcosa disciolto nei mille

rivoli del mercato capitalistico.

La “consapevolezza” della quale tu parli non “affiora”

proprio in virtù di questo,tutto è portato all’interno del

ventre molle del Potere costituito,tutto è codificato nelle

sua membra,ogni pulsione liberatoria,rivoluzionaria,la

condizione umana in se è già istruita,condizionata nel

suo intimo,indirizzata nei canali precostituiti.


Sono assolutamente d’accordo riguardante la chiara

conclusione del ciclo storico del Capitalismo,più volte

faccio cenno a questo nelle mie tracce,ma più questo è

palese e più il Potere rafforza il suo potenziale

condizionante,ovvero il bio-potere integralizza il suo

modus operandi ,è proprio in virtù della sua debolezza

strutturale che intensifica la sua capacità mistificatoria

lasciando liberi i canali di sfogo, di conflitto che in realtà

rimangono al suo interno,quali potrebbero essere i flussi

reazionari della Lega,beceri ignoranti che parlano del

nulla,un nulla tanto grato al Potere.

La dissoluzione delle classi la frammentazione del

Lavoro e l’appiattimento politico è contestuale alla

frantumazione delle soggettività, è la risultanza del

capillare e sistematico condizionamento atto alla

produzione di quell’uomo nullo all’interno di quella

rappresentazione mistica del mercato e alle sue

deificate virtù.

Dire che “il capitalismo non sa assolutamente cosa sta

facendo" è un’errore concettuale,sono proprietari di

tutti

i circuiti informativi,tradizionali e non,dei mass-

media,delle case editrici e dei testi scolastici,hanno una

classe politica (internazionale) confacente ed

asservita,hanno tutti i canali per coprire le loro

nefandezze,persino delle guerre sanguinarie divengono

missioni di pace. Ed è certo che parliamo di una classe

che cerca di sopravvivere,ma ha ancora,fuori da ogni

demagogico “piano diabolico” una potente Struttura in

grado di mantenerla anche trascinando con se l’intero

sistema,vuoi per le devastazioni socio/culturali,vuoi per

le devastazioni ambientali ,vuoi per qualsiasi cosa ne

trarrà profitto,un profitto sempre più misterioso alle

masse in balia del nulla strutturato attorno ad

esse,anche le conseguenze più devastanti sapranno

essere giustificate a loro piacimento spingendo il

dissenzo ovunque fuorchè fuori dal Sistema ,e questo

molto prima che la nostra voce possa arrivare ,e se noi

piuttosto che inseguirel’attualità, non riusciamo a

comprenderne le dinamiche ,se non sappiamo riportare

Marx nella concezione dell’oggi,qualsiasi prassi anche

legittima si spegnerà.

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