domenica 21 ottobre 2007

Manifestazione 20 ottobre

Ci voleva un pò di riaffrancamento alla realtà,non ti nego che,quasi ero tentato ad andarci alla manifestazione,dopo che giorni prema seguendo "l'Infedele",avevo sentito che la Compagna Rossanda avallava l'iniziativa,ammiro molto quella donna,e alle sue parole "non parliamo per favore di neo-liberismo,quando di nuovo non c'è nulla,lo stantio delle analisi di Smith echeggia preponderante,con il sistema politico-economico dell'ottocento,quindi quale miglior antitodo se non Marx?"(non riporto testualmente ma il concetto di base era quello)...insomma,finalmente una Compagna.
Ma dopo la sensazione inebriante che suscitava la sua partecipazione,ho pensato che forse la Rossanda è stanca,la stanchezza di perseguire una concettualità dai più abbandonata,la stanchezza di chi parla nel vuoto di fronte a una realtà Comunista inesistente,stanca di gettare basi dove nessuno dei rappresentanti più in vista ha la capacità-coraggio di costruire.
Ha quindi prevalso la stessa idea che mi ha portato al non aderire più al tesseramento alla Rifondaziione Comunista,la non troppo celata volontà di abbandonare l'antagonismo al Capitale,per invero farne parte,come il più classico dei partiti social democratici,insomma un'ibrido stare in un'angolo di Potere galleggiando tra i padroni e il proletariato,quella posizione di comodo che gli fà perseguire tutto ed il contrario di tutto,scelta già perseguita da Diliberto e compani (a proposito di Diliberto,cosa intende quando afferma "sono comunista mica scemo"?)
Non sono così andato e noto con piacere,leggendo questa mail,della non adesione da parte del PCdL,con una proposta-accusa che mi trova pienamente d'accordo,aggiungerei che il continuo ricorrere alla piazza da parte della sinistra come della destra,in un contesto di opposizione-governo,inesistenti,non fanno che deleggittimare la piazza stessa,l'ambiguità delle piattaforme che chiama le folle,il voler rimanere in una motivazione ristretta e fuorviante,il continuo status di campagna elettorale,la volontà di non perseguire una vera linea politica e rimanere appunto in mere rivendicazioni di comodo,tutto sostenuto da campagne mediatiche create alla bisogna per quel partito di turno,che con sommo piacere del Potere invita le piazze alla non-contestazione ma bensì alla partecipazione,siffatto per giustificare su un punto marginale estapolato dal contesto,un contesto che in realtà non si vuole e non si può contestare.Una realtà che è ben al di sopra dei nostri miseri politicanti,una realtà che giustoappunto si stava pianificando-proseguendo ieri negli USA con il summit delle sette sorelle,dove oltre agli esponenti politici,regolarmente eletti,partecipavano i vari governatori delle banche centrali,questi,la gente sarebbe bene lo sappia sono entità private,quindi nel nostro caso,il signor Draghi,che cosa stava facendo in quella assise?Sotto quale titolo i privati gestiscono,anzi decidono,le politiche socio-economiche?Chi ha incaricato cosa?O forse è meglio cambiare il paradigma di questo susseguirsi di incontri,vedendolo da l'angolazione più celata ma la più veritiera,cioè l'incontro dei contabili dell'Impero che rendono conto al rappresentante istituzionale di turno su quel che bisogna arbitrariamente fare.
Eccolo il Capitale,presente come non mai,vecchio come il tempo nelle sue finalità,ma ringiovanito su come perseguirle,quindi capitali fissi investiti in paesi a medio sviluppo,dove il capitale varibile della mano d'opera è ben lungi dal poter avanzare rivendicazioni,nel contempo dove i diritti sono acquisiti si installa il principio della precarietà in quanto il capitale investito è anch'esso variabile,in base alla volatilità degli investimenti stessi,che abdicando sistemi Fordisti a paesi più consoni,puntando sui servizi,gallina dalle uova d'oro,di qui la svendita delle proprietà erariali e in particolare lo smantellamento dello stato sociale il passo è breve,anzi,inevitabile,profitti inimmaginabili serviti su di un piatto d'argento ai privati,la sovrastruttura creata all'occorrenza dallo Stato incaricando il privato che in quanto lavoro su commissione,beneficia della deregolamentazione dei diritti avallata dallo Stato stesso,precarizzando in quanto commissione a termine,il concetto è a mio avviso questo,in larghe linee.
Come debba reagire un Comunista a questo?Simbioticamente al Capitale,attualizzare il perseguimento della Nostra finalità.
Paolo tsl

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