martedì 24 agosto 2010

Fiat

..il Capitalismo ha terminato la sua forza propulsiva,

dopo più di un secolo dove è maturata tutta la sua potenza e capacità produttiva la sua parabola è oramai in una discesa perpendicolare,non è più in grado di astrarre plusprodotto dato la vertiginosa caduta del saggio del profitto in merito ad uno sviluppo tecnologico che rende il capitale costante praticamente autonomo,

l'appoggio servile dell'impianto politico internazionale che ha concesso possibilità praticamente senza limiti alla corporazione bancaria ratificando Basilea 1/2 ("la crisi e la menzogna" comunistipaolotsl.blogspot.com) di sovvenzionare la circolazione del denaro con il credito al consumo,debiti che si sono in un secondo tempo radicalizzati nei reticoli finanziari sfociando nella crisi attuale,ha solo posticipato quel che è oramai una patologia costante ed insopprimibile.

Il Capitalismo occidentale non è in grado di affrontare quella concorrenzialità dei paesi emergenti generata da esso stesso nell'accettazione di questi senza la obbligatorietà di entrata previo l'accettazione dei diritti internazionali dell'uomo

,quel che prima vedevano come la naturale espanzione del mercato (ormai saturo la Luxemburg insegna) si è rivelato una devastante forma concorrenziale al lavoro ed ai diritti costituiti,

e non credo che fior di analisti e nobel di ogni sorta non avessero previsto questi sviluppi.

Quindi l'attacco che il Potere avanza nei confronti del lavoro è assolutamente intellegibile.

Daccapo,l'intento spudorato del Capitalismo di mercificare l'essere,

già in atto grazie all'immenso potenziale mediatico,coercitivo e repressivo del biopotere,dopo le guerre e la crisi arriva feroce all'abbattimento dei diritti costituiti nei paesi dove le lotte lo avevano costretto alla mediazione,

vuole portare indietro la Storia dato che già il presente lo vede strutturalmente agonizzante.

Noi guardiamo al domani e la nazionalizzazione della Fiat è assolutamente in linea con l'abbattimento di fatto della proprietà privata dei mezzi di produzione,per fare in modo che lo sviluppo tecnologico si sciolga dai gagli del profitto fine a se stesso per la feticizzazione del denaro, accompagnandoci all'interno di una condivisione sociale verso un futuro di libertà.

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