sabato 28 agosto 2010

Leader

Sento sempre più spesso parlare di leader,del bisogno vitale per la sinistra,
ogni volta mi vengono i brividi,continuo a percepire questa come una prerogativa della destra,oppure mi sovviene la Storia (con le dovute proporzini ci mancherebbe) gli Hitler,i Mussolini gli Stalin,pagine nere Compagni,pagine nere, perchè continuare a seguire il miraggio di una sorta di padre, di supervisore ultimo o di un'unico sapere ove ripiegarsi proprio non comprendo la necessità, eppure il nostro grande amico comune Che Guevara sfuggì da questa più che realistica possibilità data la rilevanza che aveva ottenuto nella rivoluzione Cubana,
continuò ad inseguire non il suo sogno, questo era secondario,ma il sogno di tutti i poveri e sfruttati dell'America latina, mi direte:ma sempre un leader era,
ma siamo seri vi rispondo, questa è un'altra cosa, lui ha messo al servizio di tutti
non il carisma, astrazione della quale era energicamente in possesso, ma la sua
vita materiale, non ha scommesso SULLA vita di chi lo amava, ha scommesso
la SUA vita PER chi lo amava.
Adesso immagino che il borghesuccio di turno s'innalzi a pontificare in forza
alla sua cultura dotta certo, ma IN-dotta oltremodo, sei un'idealista mi dirà,
vaneggi cose senza senso,ormai il mondo è cambiato,servono le decisioni rapide ed essenziali da parte dell'imperatore di turno, tutto corre,corre alla velocità di un clik, quanto siete miopi,gli rimando, non capiscono che in quel clik ci sono anche loro che quel clik è indotto da un'asservimento impaurito e vagabondo, da un consenso ignaro di un condizionamento molecolare.
Ma poi correre dove,verso cosa, dov'è la terra promessa delle deliranti tesi liberiste?
Avete sostituito il vostro dio con il feticcio del denaro, perchè dovrei fidarmi
di voi in grado di un tradimento così immenso?
Io mi alzo da venti anni e passa la mattina alle quattro e vado a lavorare,non porto la cravatta e non ho uffici la mia tuta bleu è sempre sporca e intrisa di sudore questo mi obbliga a lottare ogni dì perchè la mia dignità non sia mai lesa in seguito a strane congetture padronali,arrivo poi, alla sera e il mio impegno è fare i conti della spesa corrente,ed è ai tanti che condividono quest'esperienza giornaliera o peggio a chi questo non può nemmeno fare che mi rivolgo,
dove è che corriamo noi?
Noi dobbiamo ben fare i conti con il domani,tanti di noi si sono indebitati anche con quel potere che ci inchioda in mutui ventennali ma ci vuole ugualmente flessibili se non precari,sicuramente ci vuole accondiscendenti, allora mi ripeto,dove correre?
Daccapo, il Potere ci sta prefigurando un fosco cammino, ha invaso e pervaso le nostre vite da un'alone di incertezze, un senza futuro inquietante, un Sistema che adopera oggi una soluzione che domani non potrebbe più essere in coerenza con le leggi del mercato,
ma per favore RIBELLIAMOCI a questa feccia,io,noi,non siamo merci e la nostra legge si chiama libertà.
Credo dobbiamo marcare il passo,dobbiamo arrestarci,arrestare questa macchina impazzita e scendere, per guardare il contesto con pragmatismo e lungimiranza,per questo un leader non può aiutarci,un'ideologo un singolo che possa decodificare il tutto ed indicarci una via, è un compito troppo arduo e pernicioso, si rischiano cedimenti,
la macchina che andiamo ad affrontare è impazzita ma non pazza ed il suo potere può configurarsi irresistibile alla fragilità intrinseca dell'uomo,serve piuttosto un collettivo capace ed attento, in grado di analizzare compiutamente quest'Era e smascherare inconfutabilmente questa Struttura assurda,un portavoce intercambiabile per entrare in sintonia con lo status attuale dove non si sa mai dove sia il potere,
così etereo ed inafferabile,una sorta di simbiosi ad esso per non dare mai punti di riferimento e renderli attaccabili,un modo per far capire che la parola è di un socius,
grande,incazzato ed assolutamente coscente.
Svegliamoci,la massa è e rimane il moschettone della catena, l'anello di giunzione del mercato e della finanza,del potere e della sua gestione.

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