venerdì 27 agosto 2010

tracce 4

.sono d'accordo a volte il concetto d'Avanguardia non viene facilmente compreso,
ma credo che sia una contingenza di vitale importanza,specialmente in virtù di una valutazione attenta della attuale situazione socio/culturale,serve un piano di lettura che in continuità al marxismo ci possa far avvicinare a tutti quei Compagni o potenzialmente tali,dispersi in mille rivoli concettuali,
dai quali non hanno che ricavare un continuo appiattimento sino alla sparizione ,
per mancanza della soggettività comune alla quale fai riferimento,più ci si individualizza in un conteso personale e più questa dinamica tanto cara al Potere si radicalizza.
Il sessantotto rimane una meravigliosa pagina della Storia,il revisionismo italiano ci sta mettendo mano(vedi Sacconi) ma credo che sia da quel punto che debba cominciare un'analisi attenta delle dinamiche che ci hanno portato ai giorni d'oggi,credo che quell'enorme potenziale Rivoluzionario che esprimeva il Movimento,allora non sia stato ben compreso dalla politica Comunista occidentale,
soverchiata dal dogmatismo sovietico,la destra reazionaria invece ha accolto la sfida non potendo fare altrimenti,e con la forza repressiva,massonica e militare da una parte
e uno slancio tecnologico e concessione di diritti a beneficio dei vari walfar dall'altro
ha rimosso ed assorbito quelle istanze di libertà e giustizia che la moltitudine reclamava,
è prerogativa del Capitalismo resuscitare dalle sue ceneri con ancor più forza,difatti erano i loro welfar,erano le loro concessioni,i loro sviluppi tecnologici..
Fin tanto che esistano le classi, e fin tanto che una possa far concessioni all'altra di diritti fondamentali evidentemente prima alienati,non vi è libertà.

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