mercoledì 2 febbraio 2011

La Costituzione?

E' per correttezza che tengo a precisare,sia l'ammirazione dello svolgersi di una carta,

quella Costituzionale italiana,

assolutamente confacente ad una armonia sociale in seno ad un paradigma di stampo Capitalistico,

tutte,o gran parte di mia conoscenza delle parti della suddetta sanciscono indiscutibilmente la libertà di impresa,

ma al contempo ne pongono dei confini dettati dalle necessità sociali ed individuali,è sicuramente uno sforzo non indifferente per rendere plausibile ed ammissibile lo sfruttamento capitalistico,

il tentativo chiaro riguarda , quel che esplicito è divenuto in seno ad una ristretta cerchia intellettuale odierna ,di dare al Capitalismo e alla libertà di impresa una direttiva di virtuosismo etico,

ossia si cerca di umanizzare quel che di umanizzabile non può essere per sua stessa natura e concezione ,

e qui cerco di chiarire come indipendentemente dalla sua capillare esplicazione a mio avviso tale carta è incompatibile in uno scenario che ,come quello Comunista,mira senza mezzi termini all'abbattimento della proprietà privata dei mezzi di produzione ed alla sua riconversione socializzante,

daccapo,La Costituzione che in altri tempi si sarebbe detto borghese è tale perchè implicitamente ammette lo sfruttamento dell'uomo da parte del Capitale,ed malgrado il suo esemplare intento di arginare la deriva mercantilistica non fa del Capitale stesso una figura in divenire,non vede all'interno della sua crescita il rifiuto logico e conseguenziale di quegli argini,la Carta non vede al suo interno la negazione di se stessa proprio nel suo svolgimento,relegando inopinatamente il Capitale al progresso collettivo in eterno,non considerando che inevitabilmente il Capitale nel suo di progresso e nella fase recessiva ed inevitabile di questo, porta ad uno speculare regresso sociale,e ciò si acuisce appunto nel suo divenire,come ad oggi possiamo certo constatare.

E' in queste motivazioni,ossia la impossibilità del Capitale di rimanere all'interno della Costituzione,che bisogna leggere la volontà di questa classe politica che ad oltranza vuole "riformare"la Carta,della cecità di questa feccia che vuol rendere la giurisdizione italiana più in linea con il neoliberismo, o meglio, questi servi di turno che si piegano servili al Potere mondializzato,

è per questo credo ,che bisogna difendere la Costituzione ma senza dipendere da essa come un santino tenendo in serbo una visione ben più ampia,quella del superamento del Capitalismo.


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