sabato 26 febbraio 2011

La rivoluzione Africana (discussioni in rete)

In riferimento:

http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.marxismo.net%2Farticoli-generali-medio-oriente%2Fchi-ha-paura-della-rivoluzione-in-libia&h=82f33

Assolutamente pertinente,se mi passi il termine,il Compagno autore è certamente più informato del sottoscritto in merito alle dinamiche
Africane,
ed a ben guardare in molti punti c'è una certa analogia ed interconnessione con i rilievi e soprattutto i dubbi che ho portato avanti nel mio blog,
non sono d'accordo però con le possibili conclusioni,che queste rivoluzioni si possan spinger oltre la destituzione della dittatura,per addentrarsi fino alla lotta contro l'Imperialismo,per onor di firma l'analisi che si porta della rivoluzione del Rais Gheddafi è fondata sul piano storico/filologico sull'impronta Marxista ma poi la stessa linea non viene portata all'interno delle dinamiche odierne,ovvero le stesse ragioni che leggono l'impossibilità che Gheddafi sia stato un'antimperialista,vengono poi ignorate per decodificare la rivoluzione in atto.
Manca la continuità che vuole un sistema sociale precapitalistico,come quello Africano oggi, possa affacciarsi in una sorta di socialismo senza passare per la fase di sviluppo Capitalistico,una siffatta tesi prevederebbe una presenza di un "general intellect"già operativo,o in pretesa minore un nuovo rais..e non credo che questo sia nelle aspettattive del popolo del Maghreb.
Vero è che la situazione è in divenire,e gli interessi sono molti e disparati,dall'Iran ad Israele,dalla Nato alla Russia,come giustamente riportato,ma continuo a credere che la conseguenza più ovvia sia quella di uno sviluppo di stampo Occidentale,dato gli influssi che hanno irradiato questi decenni i popoli confinanti con l'Impero,il Sistema ha bisogno di mercati,la stabilità geopolitica non è all'ordine del giorno,è una problematica politica,la stessa che ha sempre meno pertinenza nello sviluppo impazzito della tecnica al servizio del profitto,parimenti i popoli che fin ora sono stati esclusi,vogliono far parte del banchetto,le sirene che Ulisse rifuggiva,sono le stesse che hanno ammorbato e corrotto le nostre menti di postmoderni Occidentali,non credo che abbiano meno appeel per altri,l'unico vero ostacolo,che in realtà terrà ben poco sono le superstizioni religiose e culturali che ancora albergano in loro,ma anche queste verranno spazzate via in forza allo sviluppo.
L'analisi che vuole la rivoluzione comunista di marxiana memoria partire da popoli dove l'industrializzazione,la proletizzazione non è avvenuta è retorica romantica,una speranza che altri facciano quel che noi non abbiamo più la potenza di fare,l'ennesimo tentativo di voler vedere la realtà con la lente del "novecento",quell'empasse filosofico culturale che blocca inesorabilmente la grande idea Comunista ad un retaggio del passato.

Nessun commento:


Informazioni personali