mercoledì 30 giugno 2010

A proposito di Comunismo

Appendice


Ciao; dopo lo scambio di idee nella bacheca di Barbara , che non conosco di persona ma che mi piace per il suo spirito libero, ho pensato di scriverti; mi hai chiamato Compagna, e pure con la C maiuscola...

Devo confessarti che non lo sono mai stata…non come te; ho fatto politica ; erano tempi in cui, essendo stata anche amministratore nella mia piccola cittadina, ho avuto a che fare con i comunisti d'assalto; quelli veri; quelli sempre all'opposizione però...ma anche loro, quando ebbero la prima occasione di stare al governo, smascherarono interessucci di bassa lega; non c'era da arricchirsi ma la politica del “do ut des” era una pratica consueta anche per loro; con rammarico posso solo dirti che i maestri democristiani avevano un loro stile e che i comunisti veri mancavano di "finezza" e scaltrezza…comunque mi facevano schifo entrambi, mentre la sisnistra tra ulivi e piante varie cambiava i suoi connotati per arrivare al triste risultato di oggi. E i comunisti irriducibili, quelli veri e coerenti, aimè sono quasi scomparsi, per questo maledetto bipolarismo che uccide la dialettica e non spaventa mai ne i vincitori ne i vinti che sono una cosa sola…le perifrie del transatlantico ormai sono mute , inesistenti direi…

io sono sempre stata sardista. il mio cuore e le mie viscere sono nati così. mai anticomunista, anzi, ho condiviso con loro diverse battaglie per l'ambiente; impegnata per i deboli e con i deboli per un senso di giustizia che mi pervade e non permette che niente e nessuno scenda a compromessi con me su certi inderogabili principi di uguaglianza sociale, nel diritto e nel dovere.

sono una maestra di scuola dell'infanzia; e nonostante la mia provenienza da famiglia agiata ho fatto gavetta nei piccoli paesi dell'interno della Sardegna da quando avevo 21 anni...viaggiavo da sola. oggi forse non avrei tanto coraggio ma allora il lavoro era la mia vera passione...poi il matrimonio; i figli e dopo quasi 20 anni separazione e divorzio. anche qui: i coraggio di donna e autonomia di pensiero e di borsa...ho affrontato tutto con 2 figli, ora grandi, pur di non abdicare ad un marito irrispettoso, con il quale potevo riconoscere, ormai, solo la paternità dei suoi figli. .


ti dicevo… io non son mai stata una vera comunista ma oggi, alla luce di quanto la storia ci riserva, ho un po'di paura. il mio odio per il berlusconismo e i suoi adepti credo sia nato il primo giorno in cui, ormai tanti anni fa, comparve in tv assicurando all'italia che lui sarebbe stata la panacea di tutti i mali di questo derelitto paese. oggi ti confesso che il personaggio in sè, becero e ignorante, messo li a rappresentare il governo italiano mi da la pelle d'oca.

In virù della teoria sui corsi e ricorsi della storia temo il peggio; sempre con la differenza che i nostri governanti sono mediocri e ignoranti e che a questi livelli non si era mai scesi. e allora si; divento comunista (esistono ancora? dove si nascondono?) il mio ultimo travaglio lho vissuto di recente; alle regionali e provinciali in Sardegna dove il Partito Sardo d'Azione si è schierato a destra...alleanza elettorale, dicono...ma questo mi pesa e mi mette di malumore. ho annunciato la mia uscita dal partito, ma spesso mi chiedo se stare dentro non sia più utile a riportare i sardisti la dove sono nati; a rivendicare la libertà di un popolo insulare, che seppur appartenente politicamente all'Italia ha esigenze e caratteristiche molto diverse da quelle su cui si basa il governo centrale.

Lungi da me (e date , per favore) l’analogia con i leghisti, duri di…cuore
...i nostri principi sono animati da argomentazioni opposte: antirazziste; solidali; e aperte al dialogo. A noi Sardi l'italia non può rubare più nulla perchè ci ha già preso tutto. ci ha sfruttato, ha inquinato l'ambiente in modo irreversibile; siamo la polveriera dell'esercito i e la discarica delle scorie nucleari di tutt'Italia; anche questo è accaduto già da tempo con la connivente politica autodistruttiva ; reverenziale e di sinistra di qualche legislatura fa, che ha lavorato per i partiti maggiori che oggi chiameremmo PD; che dalla capitale ci ha propinato anche la mondezza delle loro rappresentanze . mi dici dove possiamo girarci!?
...tu sei una persona equilibrata; si sente da come scrivi; io sono solo molto incazzata e al limite della sopportazione. arriverà il botto e noi ci saremo. ma a duro prezzo. intanto qualcuno sarà al sicuro, in quest' isola felice… a passare l'estate tra i vip chiusi nelle loro spiagge private, mentre noi, a fine mese, ci contiamo i soldini di rame.

Scusa, misono dilungata e certamente ti ho annoiato…volevo sfogarmi!

ribadisco: il mio cuore è sardista...e potrò sentirmi anche una vera "compagna" nel momento in cui la sinistra tornerà degna di chiamarsi tale...ora sto nel mio limbo e combatto da li. senza per forza schierarmi...sono in perfetta linea con gli incazzati e ciò, credo, dica tutto… e mi dia la forza di ribellarmi; per me, per i miei figli, per questo mondo che vale la pena di salvare...anche se a piccoli passi...ma sempre coerenti e onesti.
Ciao Mary





Ciao Maryarosaria
le tue sono asserzioni e domande di difficile esplicazione,o tantomeno richiederebbero una attenta valutazione che ci spingerebbe in una ricerca ampia e ramificata tanto da sfuggire alle mie modeste possibilità,ma non mi tiro indietro e ti dico che non vedo altre soluzioni che non intraprendere questo percorso.
La consapevolezza e l'analisi dei passaggi storici che filosofia e prassi ci hanno condotto all'interno dell'attuale post-modernismo sono le uniche possibilità per mettere in atto una nuova realtà rivoluzionaria atta al disfacimento di un contesto globalizzato in mano alla insensata gestione della massima espressione che fino ad ora il Capitalismo avesse mai conosciuto.
Ed è qui che le mie ricerche autodidattiche si cimentano,debbo confessarti non sempre con esiti positivi,ma il più delle volte alimentano null'altro che i dubbi stessi che cercavo di sciogliere, ma anche se non vedo il dubbio come un'empasse ma foriero di nuove domande,rifuggo da coloro che non se le pongono, vivo comunque nella certezza che questo modus operandi del Sistema non sia una buona prospettiva per il futuro di Diego, il mio bimbo, un'altra certezza è la consapevolezza che ci siano tutte le prerogative strutturali e culturali alchè la buona prospettiva possa invero realizzarsi.
Detto ciò, che sembra più un libricino delle buone intenzioni, cerco di entrare nei dettagli di punti nei quali il tuo sconforto e da me condiviso.
Credo che..
la velocità intrinseca nella vita, il non potersi-volersi fermare,le comunicazioni ed informazioni tanto globali quanto eteree e sfuggenti, mai stabili ad una analisi ma piuttosto a risposte da quiz, la flessibilità che fa di tutti noi dei numeri, intercambiabili quanto inifluenti, l'assoluta incertezza del futuro che queste dinamiche innescano, provocano nelle genti quella disaffezione nei pensieri autonomi e forti che richiedono daccapo una stabilità e coerenza d'analisi, è quella realtà liquida di cui Z.Bauman ci fa un'attenta delucidazione,è quella liquidità che rende il tutto un niente e oserei dire, viceversa, tutto così impalpabile,virtuale e discontinuo.
Questi sono i punti nei quali la globalizzazione capitalista trova la sua natura, in quanto blocco granitico e storicizzizzato in un oceano di individualità smarrite.
L'impalpabilità dell'antagonismo conflittuale ha generato l'assolutizzazione del Capitale, il completo assoggettamento al profitto privato dei Sistami Sociali, immiserimento dell'antropologia umana a merce, lo trovo semplicemente assurdo!
Come opporsi a questo?
Qui richiamo la tua attenzione chiedendoti per quale motivo una Organizzazione Secolare basata su filosofie che trovano le loro origini nel '700 pre-illuministico dobbiamo smarrirci imbelli?
Che questo sia il nuovo è una generalizzazione, fa parte di quel relativismo che i cattolici si sentono denunciare periodicamente dal loro leader.
Per comprenderne la natura bisogna scavarne le radici, per capirne l'essenza presente e futura bisogna contestualizzarlo in un unicum insieme al passato storico,per far questo serve un piano di lettura, quel che io utilizzo è quello che da Marx a Gramsci, dalla Luxemburg a Marcuse ci hanno accompagnato fin qua nella radicale conrt'apposizione.
Perchè dovrei rinunciare a questo immenso bagaglio culturale?
Perchè cammin facendo dopo la cadute della Unione Sovietica un pò tutti i baroni lo hanno fatto?
Non me ne frega,
il bagaglio culturale è patrimonio mondiale e non di questa elitè, che non ho timore reverenziale di tacciare di vigliaccheria.
Continuo a credere in una visione anticapitalistica dei Sistami Sociali, per l'abolizione di fatto della proprietà privata dei mezzi di produzione, per una produzione gestita da una collettività organizzata atta allo sviluppo
tecnologico ed alla redistribuzione equa alle popolazioni aderenti,collettività gestite da enturage in brevi e non rinnovabili mandati democraticamente eletti ma sotto la legida di Costituzioni Universali atte alchè tutto ciò possa perpetuarsi.
Sono oltremodo idealista e credo fermamente che fin tanto esistano utopie da raggiungere esistano speranze da tramutare in certezze, e a ben guardare non è poi così roboante questa asserzione se i nostri Costituenti prevedessero con l'art. 1,18,41 che quantomeno non si realizzasse l'esatto contrario,cui questi giorni siamo testimoni.

ciao Paolo


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